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La Storia Lucumi: Orunmila, l'undicesimo figlio

Erano passati diversi mesi da quando erano avvenute le offese di Ogun e il mondo aveva iniziato lentamente a tornare alla normalità. I figli di Obatala eseguivano le sue istruzioni e seguivano i suoi comandamenti. La nuova Yemayà stava per dare alla luce un bambino, quando iniziarono i dolori del travaglio, così cominciò a pregare Olodumare . Pregava che nascesse una ragazza in modo che Obatala non rispettasse il suo voto. Yemaya si arrabbiò con molta rabbia quando guardò tra le sue gambe e scopri che c'era un maschietto coperto di sangue. Sapeva quale sarebbe stato il suo destino, soffriva nel pensare che il suo neonato sarebbe stato ucciso. Chiamò il bambino in fretta Orunmila (che vuol dire fenomeno) proprio per la tempistica del suo arrivo sulla terra e del destino a cui doveva andare incontro. Quando Obatala si rese conto che era nato un'altro maschio, prese Orunmila dalle braccia della madre e lo diede a Laroye dicendogli "Vai ad eseguire i miei ordini"

La Storia Lucumi: Obatala teme per le sue figlie

Obatala, padre e capo degli Orisha  Obatala cominciò a temere per il benessere delle sue figlie, quindi le chiamò una ad una e le mandò via dal regno, ciascuna verso una destinazione diversa. Chiamò Dada per prima e gli disse: - Poiché non mi fido più di tuo fratello Ogun, ti manderò in un posto dove sarai al sicuro e ognuna di voi può diventare regina. Vivrai dove gli esseri hanno Eleda (il cervello). Nessuno vedrà mai più il tuo viso e sarai rispettata. Li abbandonerai solo quando la persona passerà al Ilè Ikù (la casa dei morti) e il loro corpo tornerà a fare parte della terra. Dada è stata l'unica delle figlie di Obatala a non avere mai marito e figli. Poi è stato il turno di Yewà: - Tu sei la mia figlia più bella, rappresenti la verginità e non posso permettere a nessuno di contaminare ciò che possiedi. A mio parere il posto più sicuro per te sarà Ilè Ikù (la casa dei morti) dove chiunque entri od esca dovrà chiedere il tuo permesso, avrai il segreto della vita e saprai in og

La Storia Lucumì: Obatalà e Yemayà arrivano al mondo

Elegba non riusciva a credere ai suoi occhi. Oddua iniziò a tremare dalla testa ai piedi con sguardo pieno di rabbia e fisso nel vuoto. Vide lo spirito di Oddua scappare dal suo corpo per poi sollevarsi verso il cielo mentre un altro spirito che entrava nel corpo di Oddua . Elegba era sbalordito dai cambiamenti che stavano stremando Oddua . Fu così che Obatalà Ayaguna , il guerriero, nacque sulla terra. E ora che suo padre era diventato Obatalà Ayaguna , gli sembrava si più furioso ma anche più paterno, più umano, qualcuno che avrebbe imposto la legge. L'istinto naturale di Obatalà lo spinse a correre verso casa e punire seduta stante Ogun . Ma Laroye lo convinse di fare altrimenti affinché Obatalà fosse giusto e non si lasciasse dominare dagli impulsi. Doveva tornare a casa come se nulla fosse successo e aspettare di scoprire la verità da solo. Non fu facile soccombere alla rabbia ma Obatalà rientrò a casa silenzioso e trasmettendo l'immagine della tranquillità. Ment

La Storia Lucumì: Elegba dovrà dire la verità, sempre

Elegba, orisha della verità e degli incroci Ogun ha reso impossibile la vita del principe Elegba, lo avrebbe corrotto e gli avrebbe promesso qualsiasi cosa per costringerlo al silenzio. Sarebbe arrivato alla coercizione pur di saziare la sua prorompente fame di sesso. Si impazientì e iniziò a razionare il cibo di Elegba nella speranza di ricattarlo e metterlo a tacere. Ogni tentativo di corruzione avrebbe ottenuto una clamorosa risposta: non sarebbe diventato il suo complice. Dopo ulteriori ritorsioni Ogun cacciò via di casa su fratello, Elegba si vide fuori di casa, deambulando per le strade. Una volta che Oddua tornò a casa scoprì che il figlio minore era scomparso e chiese a tutti: "dov'è il giovane principe?" Ogun rispose che Elegba era andato nella foresta a trovare su fratello Osain. Elegba , infuriato dal comportamento del fratello maggiore, era fuori di sé e affamato, ma temeva di rivelare a Oddua i motivi per cui Ogun l'aveva cacciato fuori. Durante tre gior

La Storia Lucumì: Ogun e l'arrivo degli araye al mondo

Ogun con machete e mariwo La vita quotidiana è iniziata nel regno di Olodumare con la nascita di Oyà, così come una serie di eventi che si svolsero nella casa di Oddua e Yembo che segnarono l'umanità per i giorni a venire. Presto il regno cambierebbe e così anche alcune divinità. Persino alcuni dovettero iniziare delle guerre e schierarsi su fronti opposti. La giornata era iniziata con i primi raggi del sole (Olorun). Oddua si era alzato presto, aveva indossato il suo bianco vestito prima di salutare il giorno e poi aveva iniziato il suo arduo compito di mantenere l'equilibrio nel regno. Prima che Oddua lasciasse la casa, diede la sveglia a Oggun e gli diede l'incarico di assegnare le diverse faccende ai suoi fratelli e sorelle. Siccome Ogun aveva ben altri piani per la testa, distribuì tutti i compiti ricavando del tempo libero per se. Così iniziava a maltrattare i suoi fratelli dopo che aveva portato del cibo in casa, e cosa di gran lunga peggiore cercava di abusare sessu

La Storia Lucumì: Oyà, la nona figlia

Oya Yansan, divinità di morte, vita e dei venti La terza figlia di Yembo e Oddua, nonchè la nona dei figli, non aveva niente da invidiare a sua sorella Oba Nani, Oyà ha portato la bellezza fisica al mondo. Oya aveva degli occhi ambrati dove, rotondi e molto espressivi. Quando le persone guardavano i suoi occhi, rimanevano assorti. Il suo aspetto ha anche portato un grandi conflitti tra gli orisha. Sebbene fosse di movenze femminili, aveva un forte temperamento e quando era costretta a farlo assumeva la personalità di un rude e impavido guerriero. Aveva l'anima di un uomo ed era coraggiosa come suo fratello Oggun. Oyà aveva una personalità che oscillava da le maniere dolci e rasserenanti alle più distruttive. Con la sua nascita il mondo così come lo conosciamo conobbe un punto di riferimento. Divenne lei stessa il respiro della vita ed il movimento dell'aria, compresi i grandi fenomeni atmosferici (uragani, tempeste e tornado). A fianco di sua madre Yembo potrebbe occasionare ur

La Storia Lucumì: Oba Nani, l'ottava figlia

Oba Nani che si copre l'orecchio mutilato Yembo diede alla luce uno dei più intriganti Orisha mai conosciuti nel regno. Le fu dato il nome di Oba Nani (il suo nome a Cuba si pronuncia Obba Nani) e sarebbe diventata nota come la rappresentazione della saggezza nonché custode del focolare della casa. L'importanza della sua nascita risiede nel fatto che ha portato al mondo diverse virtù. Studiò e insegnò l'arte della strategia bellica e l'arte della navigazione. Fu pionera della scrittura, i discendenti da Oddua e Yembo non ne conoscevano l'utilità quindi diede inizio al concetto di cultura. Si formò come cacciatrice insieme ai suoi fratelli e trasformò gli strumenti di caccia in armi da guerra, nonché insegnò loro come usarle in modo artistico. Fu anche un personaggio critico, passava sotto la sua lente qualsiasi successo della vita quotidiana come lo avrebbe fatto un giudice. Sono suoi anche l'arte dell'amore e della cucina. Siccome fu la prima persona a vive

La Storia Lucumì: Dada, la prima femmina

Rappresentazione afrocubana della corona di Dada Dada nacque in un momento in cui nessuno nel regno sapeva perché si trovassero lì. Quando Yembo diede alla luce questa bambina la funzione cerebrale raggiunse la consapevolezza. Dada aveva portato la saggezza sulla terra ed era in grado di mostrarla sin da tenera età. Con lei sono nati anche i sensi portando all'umanità ciò che mancava: la capacità di pensare, ragionare, annusare, orientarsi, vedere e sentire. Dada è un'orisha che vive nella testa degli umani ed è conosciuta come anche col nome di Eledà (cervello). Vive con noi dal giorno in cui siamo nati fino alla fine dei nostri tempi. Nelle terre yorubà Dada è considerata anche un orisha maschile, quindi è la ragione per cui del oro delle feste religiose col tamburo viene omaggiata tra gli orisha maschili. Orisha dei bambini non nati e di quelli nati con la testa coperta di capelli riccioluti per indicare che lei gli farà da protettrice indiscussa. Insieme a Oshun, Dada è pat

La Storia Lucumì: Osain, il sesto figlio

Osain - Ọsanyin La nascita di Osain portò sulla terra dei benefici incommensurabili, poiché era l'Orisha a generare l'essenza energetica della vita animale e della vegetazione. Dalle piante conosceva ogni utilità magica e medica quindi tutte le medicine sulla terra sarebbero state preparate dalle piante. Alla fine sarebbe diventato il primo medico e sciamano nel regno di Olodumare. La vita sarebbe diventata più sopportabile e piacevole per i primi abitanti. Insieme alla conoscenza delle piante con lui arrivarono gli animali più utili nella quotidianità: Coide, il pappagallo cenerino Ecun, il leopardo Eya tutu, Il pesce dentice Aunko, la capra Ikole, l'avvoltoio e Abo, l'agnello Osain è anche ricordato per aver portato con sé l'albero più importante, quello dove gli orisha decisero di vivere: Araba (che a Cuba invece venne associata alla Ceiba) fino a quando costruirono le prime case. Quel albero tuttora fa da alloggio per tante divinità tra cui Ob

La Storia Lucumì: Elegba, il quinto figlio

Rappresentazione di Esu Elegbara, Elegba Dopo l'avvenimento della imparzialità e la stregoneria sulla terra, nacque un bambino con una vena di giocosità. Crebbe in fretta, come gli altri fratelli che dovevano popolare il regno di Oloddumare sulla terra. Con la nascita di questo Orisha sono nate le opportunità, le alternative e i diversi percorsi spirituali che questo mondo poteva offrire all'umanità. Insieme a lui vennero alla scoperta la Verità e l'Onestà, le sue virtù principali. Ma soprattutto era caratterizzato per il suo amore verso i suoi genitori. Era nato principe. Fra tutti i suoi talenti e le virtù che possedeva si distingueva per un dettaglio che lo faceva brillare agli occhi di Oddua e Yembo. Elegba diceva sempre la verità ed era capace di attira l'attenzione della famiglia intorno a lui. Era chiaro che aveva un'aria di grandiosità e di arroganza; il che l'ha reso un principe. Ma senza importare quanto dura potesse essere la verità, s