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Visualizzazione dei post con l'etichetta ochosi

Causa giudiziaria da risolvere ? Propizia Oshosi e ne uscirai vincitore

Possiamo vedere il verdetto di una sentenza in tribunale come la freccia di  Oshosi  che celere e ben direzionata colpisce il bersaglio, ed effettivamente così è, chi conosce la sua storia capirà perché lui governa questo campo della vita. Non sempre la giustizia è assoggettata all'etica , non sempre la legge è uguale per tutti e non sempre chi sbaglia magari anche a fin di bene trova clemenza in un tribunale, questo lo sappiamo. Le cause giudiziarie spesso sono assoggettate alla debolezza umana, amore per il denaro, riguardo verso lo status sociale di una persona ed altri elementi che potrebbero metterti nei guai anche se magari non hai colpa... Ebbene ad  Oshosi  non frega assolutamente niente di queste cose! Fai questo rituale se vuoi che l'intervento divino ti permetta di vincere anche in situazioni avverse, ed una serie concatenata di fatti ti facciano uscire vincente dal tribunale. Problema legale o giudiziario da risolvere? Propizia Oshosi e verrai assolto. Di cosa avrai

Il passaggio da Ơşợợsì a Oshosi. Prima cacciatore, poi poliziotto.

Oshosi ( Ơşợợsì ): il passaggio da cacciatore a poliziotto. Per comprendere alcune concezioni della religione Yorùbá , dobbiamo necessariamente conoscere la vita quotidiana e la cultura di questo popolo. Cominciamo spiegando che i culti religiosi africani sono permeati da una parte della loro vita fondamentale; ci sono tre modelli di vita in loro: popoli pastorali, popoli contadini e popoli cacciatori-raccoglitori. Il popolo Yorùbá , anticamente, era composto da 2 di questi gruppi: contadini e cacciatori-raccoglitori. Dobbiamo anche tenere presente il fatto chiaro che le credenze religiose degli Yorùbá variavano, a causa del culto di diverse entità, poiché c'erano culti locali. I popoli contadini Yorùbá credevano in entità dal carattere supremo, ma allo stesso tempo promuovevano il culto delle essenze spirituali legate ai raccolti. I suoi abitanti sono più numerosi. Al contrario, i gruppi di cacciatori-raccoglitori sono più piccoli in termini di popolazione. I loro mezzi di sussi

La alleanza tra Ogun e Ochosi

Quando avrai bisogno di unire le tue forze a qualcuno, e molto probabilmente dovrai allearti con un tuo rivale o con il tuo nemico, Elegba ti consiglierà col suo oracolo di conchiglie. E lo farà rivelandoti il segno oracolare Irosun tonti Ogundà (4-3). In una delle sue leggende si racconta come è nata la cooperazione tra due orisha che ancora oggi sono inseparabili: Ogun e Oshosi (Ochosi). La alleanza tra Ogun e Ochosi Nonostante Ogún maneggiassi bene il machete, aveva difficoltà a procurarsi il cibo. Se per caso vedeva un cervo iniziava rapidamente a tagliare il fogliame della foresta pur di raggiungerlo ma il rumore e il tempo impiegato facevano allontanare la sua preda. Finiva col rammarico di non riuscire ad avere un cervo per cena. Lo stesso accadeva a Ochosi, che era buon cacciatore e tiratore di frecce ma non poteva ricuperare la sua preda dalle erbacce. Nel frattempo, Eshú disse a Ogún che al mondo c'era un altro con molto più potere di lui. La stessa cosa che poi, disse a

La Storia Lucumì: Oshosi, il terzo figlio

Òsóòsi - Oshosi - Ochosi Oddua e Yembo diventavano più affiatati con la nascita di ogni bambino. E molto presto è arrivato il momento del loro terzo figlio. L'hanno chiamato Òsóòsi / Oshosi . È venuto nel mondo per attuare le regole che devono essere seguite da tutti nel regno di Olodumare, l'implementatore delle leggi comportamentali, una specie di poliziotto. Oddua e Yembo gli diedero l'ordine di cacciare per nutrire le moltitudini che sarebbero seguite. E quindi sarebbe diventato anche il cacciatore che insieme a Oggun avrebbe nutrito gli abitanti del regno. Era nato con conoscenze innate di stregoneria, per poter attuare l'equilibro di energie sulla terra. Per far girare il mondo ci deve essere un po' di tutto: un po' di bene e un po' di male. Ma sebbene avesse il dono della stregoneria, Olodumare gli permise di usarlo solo per il bene dell'umanità. I suoi sguardi incantevoli ed il suo occhio acuto attirarono le persone dei regni al su

Tinyo Alawé, San Raffaele Arcangelo

Arcangelo Raffaele L’Arcangelo Raffaele (dall’ebraico medicina di Dio), è uno dei sette Angeli dinnanzi al trono dell’Onnipotente, nel racconto biblico accompagna e custodisce Tobiolo nelle peripezie del suo viaggio e gli guarisce il padre cieco. La sua festa cade il 24 di ottobre. È legato ai fiumi ed alle foreste, viene considerato, come Oshosi nella Santeria , protettore della natura, difende e protegge da ogni pericolo, inoltre tutela gli omosessuali. I suoi colori sono il blu, il giallo, il rosa e l’arancione. I suoi giorni sono il giovedì ed il sabato. Nel Vodù dominicano viene chiamato Papà Tinyo Alawé o semplicemente Tinyo Alawé e fa parte della divisione india che raggruppa i loa identificati con gli aborigeni dell'isola. Nel mito è sposato alla India Caridad (Madonna della Carità del Cobre, Patrona di Cuba). Servizio: una papaya matura, uva, guineos (bananitos) e un bicchiere di acqua di cocco. Il tutto vegliato da una candela di colore rosa