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Il passaggio da Ơşợợsì a Oshosi. Prima cacciatore, poi poliziotto.

Oshosi ( Ơşợợsì ): il passaggio da cacciatore a poliziotto. Per comprendere alcune concezioni della religione Yorùbá , dobbiamo necessariamente conoscere la vita quotidiana e la cultura di questo popolo. Cominciamo spiegando che i culti religiosi africani sono permeati da una parte della loro vita fondamentale; ci sono tre modelli di vita in loro: popoli pastorali, popoli contadini e popoli cacciatori-raccoglitori. Il popolo Yorùbá , anticamente, era composto da 2 di questi gruppi: contadini e cacciatori-raccoglitori. Dobbiamo anche tenere presente il fatto chiaro che le credenze religiose degli Yorùbá variavano, a causa del culto di diverse entità, poiché c'erano culti locali. I popoli contadini Yorùbá credevano in entità dal carattere supremo, ma allo stesso tempo promuovevano il culto delle essenze spirituali legate ai raccolti. I suoi abitanti sono più numerosi. Al contrario, i gruppi di cacciatori-raccoglitori sono più piccoli in termini di popolazione. I loro mezzi di sussi

Oshosi: il cacciatore, lo scout e l'uomo di frontiera

Oshosi è un cacciatore, uno scout e un uomo di frontiera o pioniere che individua i posti migliori nella foresta, lungo i fiumi, nelle montagne o altrove per sfruttare le risorse naturali in modo da fondare una civiltà, nutrirla e rifornirla, creare le sue istituzioni e "sorvegliarle". Questo perché, come cacciatore / guerriero, è anche un inseguitore e un cacciatore di taglie, un abile osservatore e un guardiano notturno. Quindi il suo ashe è anche associato specificamente a istituzioni che confinano animali (ad esempio gli zoo, le riserve) e persone (ad esempio gli ospedali, asili, santuari e carceri); istituzioni che mantengono l'ordine. Con queste qualità,  Oshosi  può indicare il percorso più veloce in natura per trovare e ottenere risorse animali e cibi vegetali e medicine e la guida più rapida e diretta per la civiltà da stabilire (lungo le rive del fiume di solito) essendo, come lui, il maestro delle arti di provvisione, sicurezza e sopravvivenza. E, per analogi

La moglie del cacciatore

Odè il cacciatore Odè abitava con sua moglie vicino alla foresta. Ogni volta che catturava una preda con le sue frecce, depositava il corpo vicino ad un albero per fare in modo che Olofin bevessi del sangue senza essere disturbato. Solo dopo Odè portava l'animale a casa. Un giorno sua moglie gli domandò, presa dalla curiosità, perché gli animali arrivavano dissanguati. —Non te ne devi preoccupare —fu la risposta. Ma sua moglie era curiosa ed un giorno seguì il cacciatore senza farsi scoprire. Nascosta fra i cespugli vide Olofi avvicinarsi al albero dove il cacciatore posizionava i corpi. Olofin chiese all'uomo. —Ti sei fatto accompagnare da qualcuno? —Da nessuno —cercò di rassicurarlo. —Non credo… Sei venuto con una curiosa. —E tornandosi verso la donna le disse: —Se vuoi vedere del sangue tutti i mesi vedrai scorrere la tua. nota: questa leggenda appartiene al corpo mistico di Eyioko, segno divinatorio degli oracoli yoruba e afro-cuba