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Visualizzazione dei post con l'etichetta Oya

Rituale della lingua davanti a Oyá contro dicerie e maledizioni

Oyá, la signora dei venti che ci purifica dalle cattive influenze e punisce coloro che sporcano la nostra immagine, è associata alla trasformazione e alla transizione, compreso il passaggio dalla vita alla morte. Le si attribuisce il potere di aprire strade e rimuovere ostacoli, anche nel regno spirituale. Per questo motivo, alcuni seguaci possono invocare Oyá durante i rituali funebri o nei cimiteri per aiutare la transizione degli spiriti dei defunti nel regno spirituale. Oyá non è direttamente associata ai cimiteri. Tuttavia, a causa del suo ruolo di protettrice e di divinità legata alla morte e alla trasformazione, alcuni praticanti possono associarla simbolicamente ai cimiteri o ai rituali funebri. Il legame tra Oyá e i cimiteri può derivare dal suo rapporto con il mondo degli spiriti e degli antenati. Nella religione Yoruba, si ritiene che gli antenati e gli spiriti dei defunti siano influenti e possano essere onorati attraverso rituali e offerte. Poiché Oyá è considerata una div

Come Oyà pone fine alla guerra tra Shangò e Oggùn

Osa tonti Iroso è il segno oracolare dove una donna innamorata salva un uomo in pericolo, dove una donna pone punto finale ad una guerra tra uomini forti, dove l'uomo si traveste da donna per prevalere sui rivali, dove Oyà diventa gelosa del proprio uomo e lo rinchiude in casa, quel segno di fuoco, vento e lampi, oggi è uscito sulla mia stuoia per una donna innamorata. Ed ecco per te, la leggenda che ci racconta molto di più di quell'Orisha donna che è più forte di qualsiasi guerriero e che per il suo uomo riesce a tagliarsi persino le trecce. Oyà, Iyansà Oyà pone fine alla guerra tra Shangò e Oggùn Amante delle avventure rischiose e delle grandi imprese che ne aumentarono il prestigio e la resero famosa come donna determinata e coraggiosa, follemente innamorata di  Shangò ,  Oyà  ebbe occasione di salvare nuovamente il suo uomo. Fu quando lui prese la decisione di misurare le sue armi con Oggùn , un guerriero con una solida reputazione e uno dei combattenti più abili e vigoros

Oya: Ipocrisia, falsità e tradimento; i falsi amici

Oyà , l'orisha del vento, della scintilla e dei cimiteri, è avvolta nel mistero più grande in questioni d'amore. Da tutti è risaputo che il suo grande amore è  Shangò , l'orisha del fuoco e della mascolinità e che insieme a lui fanno una coppia invincibile. Quindi sappiamo soltanto cosa ha fatto con lui e per lui. Ma quando qualcuno che non sia  Shangò  ha minimamente cercato di corteggiarla, ha pagato a caro prezzo il suo affronto. E non mancano leggende che dicano cosa faccia quando un'uomo la desidera, come quella che si racconta nel  Oddun Osa tonti Unle  (9-8), dove la morte è diventata la sua schiava. Alcune leggende narrano che  Oyà , come una mantide religiosa, uccideva i suoi amanti dopo una notte d'amore: nessuno avrebbe potuto raccontare come era questa bellissima dea. E ancora oggi si dice:  " puoi amare così tanto una figlia di  Oyà  da morire per lei... " E non scherzo quando dico che le sue figlie, nella stragrande maggioranza, diventano ved

La Palma Reale: residenza di tre Orisha di fuoco

l'albero più mistico della Santeria, la Palma Reale Il più famoso degli Orisha "Alafi, Rey de Oyò, Shangò", è inseparabile dall'albero più bello e suggestivo di Cuba. Shangò (detto anche Olufina), come abbiamo visto, vive nelle Ceibas, ma la Palma Reale vale l'onore di essere la vera casa di "Alafi", la sua dimora favorita e prediletta, lì di solito si manifesta nel suo aspetto più terribile. Shangò possiede altri alberi: il pioppo melodioso, il jobo, il framboyan, il cedro, il pino. La palma reale è la più simbolica di questa divinità che si veste da pugno, il nero bello e scuro che mangia il fuoco, il "Dio delle fiamme", colui che con la verga affilata e tremula della palma che si alza al cielo, scocca le sue frecce alla terra. Dov'è la Palma, c'è Shangò che spicca sul ramo, piantato come la torre del suo castello. Quel bocciolo che si erge al centro del grazioso pennacchio che le sue braccia compongono, è un vero parafulmine che at

Ofun ed il culto degli antenati

Si dice che Ofun parli non soltanto di Orisha , ma anche di spiriti dei nostri antenati, di quelli che lasciarono un tesoro di conoscenza che oggi ci rendono la vita più agiata. Questa conoscenza include non soltanto le conquiste scientifiche ed il progresso economico, ma anche quelle che ci legano alla natura e al dominio della magia. Direi che Ofun richiama la parte più mistica del mondo degli antenati, mentre Irosun parla sopratutto di tutto quello che è passato e che ora fa parte della terra (includendo i nostri cari defunti). Se ricordi la leggenda che ti ho raccontato riguardo Ofun e la bambina curiosa , quella bambina aveva scoperto troppo in fretta e senza alcuna regolamentazione, una conoscenza che risultò nefasta. Simbolicamente era un pentolone magico oppure un feticcio, ma quello che vide fu troppo per la sua giovane età. Quindi Ofun parla di un lungo percorso di apprendistato che culmina col dominio e la messa in pratica di quel bagaglio culturale e tradizionale. Oggi

L'amore di Oshun per Oya, sua sorella minore

In tempi remoti, c'era una tribù in Africa composta da degli abitanti, sebbene poveri, molto felici. In quella tribù c'erano tre sorelle, la più anziana si sosteneva da ciò che pescava in mare, con il prodotto del suo lavoro sosteneva e allevava le sorelle minori. La seconda, cercando di aiutare la maggiore, pur dovendo prendersi cura della più piccola, sondava i fiumi vicini e con quello che otteneva aiutava la maggiore, amandosi moltissimo. La seconda sorella durante il lavoro, legava la sorella minore alla riva del fiume in modo che non fosse in pericolo.  Un giorno quel territorio fu inaspettatamente invaso e saccheggiato, poiché la più giovane delle tre sorelle era legata alla riva del fiume, fu rapidamente rapita dagli invasori. La seconda sorella era un po' distante e non poteva sentire le grida della ragazzina.  La maggiore, il cui nome era Yemayá , era a lavorare in mare, così come la seconda, il cui nome era Oshún , era lontana nel fiume. Nessuna delle due fu res

Oya, orisha della tempesta, del vento e del fuoco

Oya è la magia che rende fertile la terra, è la fine della fame, della sete e dell'isolamento La parola Ọya significa " tempesta " ed è universalmente simboleggiata dal tornado, come è noto a tutti i religiosi sia nell'Africa occidentale che nella diaspora di origine yoruba in tutto il mondo. La nascita dell' Orisha Ọya si racconta nelle leggende dell'odù Ifà Ọsá Ògúndá.  Secondo le leggende Yoruba,  Ọyà  è la bellissima, violenta e intrepida figlia di Yẹmọja Ibú Àgànná ( Yemayà ) il che può essere un'informazione molto contraddittoria per i seguaci della tradizione afro-cubana in cui è stata erroneamente creata una presunta inimicizia tra  Ọyà  e Yẹmoja che non è supportata dalle storie africane poiché l'unico punto di disaccordo tra loro è l'ariete che viene ripudiato da  Ọyà , ma questo non significa che siano nemiche. Io e te possiamo mangiare cibi diversi senza che questo ci renda nemici, giusto? Ọsá Ògúndá ci dice che c'è stato un temp

Il sacrificio di Oshun per Oyà, sua sorella minore

Storia della infanzia di Oyà In tempi molto remoti, c'era una tribù in Africa in cui vivevano degli abitanti, sebbene poveri, molto felici. In quella tribù c'erano tre sorelle, la più anziana si sosteneva da ciò che pescava in mare, con il prodotto del suo lavoro sosteneva e allevava le sue sorelle minori. La seconda, cercando di aiutare la maggiore, pur dovendo prendersi cura della più piccola che era molto giovane, sondò i fiumi vicini e con quello che ottenne aiutò la maggiore, amandosi moltissimo. La seconda durante il lavoro, legava la sorella minore ad un’albero vicino alla riva del fiume in modo che non fosse in pericolo.  Un giorno quel territorio fu inaspettatamente invaso e saccheggiato. Poiché la più giovane delle tre sorelle era legata alla riva del fiume, un po’ distante dalla sua seconda sorella, non poteva sentire le grida della bambina, che era stata rapita dagli invasori. La maggiore, il cui nome era Yemaya , fu salvata da questa disgrazia dai suoi impegni di l

La coppia perfetta: Shangò e Oyà

 La coppia perfetta, nel mondo degli Orisha , è sempre stata rappresentata da Oyà e Shangò . Infatti tutti e due amano il colore rosso, può non qualsiasi rosso bensì l’ocra rossa. Shangò predilige abbinare il bianco al suo rosso mentre Oyà non scende a compromessi nonostante speso venga rappresentata con una miriade di colori.  E per creare un connubio perfetto, entrambi sono portati alle arti della guerra e al comando dei popoli. Entrambi dominano elementi della natura simbolo di rapidità, distruzione e cambiamento: Oyà viene legata al vento e alle scariche elettriche delle tempeste –basta pensare agli uragani e i tornado. Mentre Shangò viene rappresentato dal fuoco e i tuoni.  Ma non si può capire meglio cosa lega i loro figli finche non si prende sottomano qualche leggenda della letteratura afrocubana di origine yoruba. Ecco per te due leggende di “Osa Tonti Obara”. Shangò, il conquistatore arreso Dopo aver conquistato molti territori, Shangò fu istigato da Elegba a fare suo

La Storia Lucumi: Oba abbandona il mondo

Oba abbandona il mondo Oba eleko aya eleko aya osi Oya osi Shango eleko aya osi ochaba eggue si la Olofi fico derimagguò tobi ikuo tobi akara Akara eggue eggue si Olofi fico dermema guo Sono Oba tua figlia e regina, vengo davanti a te per offrirti offerte e grazie per il bene e il male che ho attraversato e per ringraziarti per la felicità che mi hai dato, padre mio. Dopo aver recitato queste parole a suo padre Obatala, Oba inizia a piangere. L'unione di padre e figlia è un momento estremamente triste nel regno. Obatala conosceva la sofferenza che stava vivendo sua figlia. Obatala aveva capito che a quella donna, sua figlia, nessuno poteva portarle via la gentilezza o la capacità di insegnare e guidare gli abitanti del regno così come aveva fatto lei. Questo incidente non avrebbe permesso che la sua gentilezza venisse distrutta, ma Oba Nani non avrebbe mai potuto fidarsi di nessuno, tranne di Oshun, mai più dopo la sua esperienza vissuta per mano di Oya. Oba Nani aveva assunto un a

La Storia Lucumi: Oyà comincia a sputare fuoco

Oya, Iyansa, Orisha di vento, fuoco, elettricità, tempesta e distruzione   Dopo che Oggun fece rientro alla vita del regno riprese la marcia abituale dei suoi doveri. Ma anche se era sotto l'incantesimo del miele di Oshun , ma non ha mai potuto dimenticare il tradimento di  Oyà  con Shango. Da parte sua  Shangò , sebbene fosse infatuato di Oyà , non le era mai stato veramente fedele, era un donnaiolo convinto delle sue qualità e correva dietro qualsiasi donna del regno. Se si parlasse di Karma nella tradizione Lucumì , si potrebbe dire che ha avuto un ruolo importante anche in questa occasione.  Insospettita dalla incostanza sentimentale di Shangò ,  Oyà  cominciò ad osservare i suoi movimenti. Ogni mattina lo vegliava da lontano e subito notò una sua quotidianità: prima di lasciare la casa si fermava dietro la porta e seguiva la procedura che Osain gli aveva spiegato.  Shangò  prendeva la sua zucca in miniatura, l'apriva e si faceva un segno sulla lingua. Aveva anche ordinat

La Storia Lucumì: l'amore di Oggun per Oyà

 Dopo qualche anno Oggun e  Oyà  si sono sposati. Shangò venne a conoscenza del matrimonio e decise di rubare la moglie di Oggun . Non era altro che un modo in cui  Shangò  voleva vincere su di  Oggun .   Shangò  sapeva che era bello e poteva far innamorare  Oyà . Molte volte aveva sorpreso  Oyà  mentre lo guardava di nascosto.   Il matrimonio di Oggun e  Oyà  era contro i desideri di  Oyà , ma Oggun era davvero innamorato di lei. Obatalà  sentiva che se si fossero sposati, l'appetito di Oggun per la guerra si sarebbe calmato.   Oggun aveva sempre desiderato avere  Oyà , sin da quando era diventata maggiorenne. Invece lei aveva sempre desiderato Shangò , quel uomo aveva tutte le qualità che lei cercava in un uomo, quindi ha colto tutte le occasioni per stargli vicino.   Oyà  soffriva nell'essere sposata con Oggun , quell'uomo assetato di alcol, e che aveva già trascorso molti dei suoi giorni come un ubriacone.   Oyà  non conosceva i piani che  Shangò  aveva per lei e