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Eshu o Elegba: amico o nemico del sacerdote?

In principio, quando stavano diventando amici, Eshu diede svariate dritte a Orunmila: –Il mio amico è colui che mi rispetta e mi nutre, mentre i miei nemici sono quelli che mi disprezzano e mi fanno morire di fame. Non possiedo né fattoria né commercio, la mia fattoria è l'intero universo e i miei beni sono le creature di Oloddumare . Direi che già da queste parole, ogni sacerdote dovrebbe capire la vitale importanza dell'amicizia con questa divinità. Nel pantheon Yoruba, Eshu è la divinità più imprevedibile e la sua partecipazione attiva e determinante alle diverse storie del corpo letterario di Ifá ci mostra che è l'elemento che aiuta a formare, crescere, trasformare, comunicare, sviluppare, mobilitare, risolvere tutti i problemi e fare funzionare i lavori magici. Eshu trova tutti i percorsi appropriati, li apre, li chiude e concede il suo aiuto non solo allo sviluppo dell'esistenza degli esseri umani, ma anche ai compiti assegnati a ciascuna delle entità sopranna

Come Iyansa perse il suo unico amico

Oya, padrona del Cimitero Olofin avvertì a Iyansà di fare ebò. Un male era in arrivo, ma Iyansà non obbedì. Ogun si offrì a portarla da Orunmila. Ma lei disse che non andava da nessuna parte. Il suo nemico tentò mille modi di colpirla e annientarla, ma tutti i suoi tentativi fallirono. Alla fine fu dal agnello, che era buon amico di Iyansà, gli offrì del denaro per tradirla e lui accettò. "Vieni con me Iyansà, ti conviene. É necessario che tu vada avanti e vinca suoi tuoi nemici." Iyansà si fidava di lui. Salì sul carro e mentre si spostavano lui la legava. Lei si accorse ma siccome si fidava gli lasciò fare. Era un suo amico, l’abbiamo già detto, Oyà si fidava dell’agnello. Ma poco dopo si alzò il vento ed un turbine si formò in aria, si slegarono le corde che la tenevano ferma ed in un attimo capì tutto… lui la stava tradendo. Lo maledisse, e da quel lontano momento non mangia più le sue carni. Nota: questa leggenda appartiene al corpo letterario