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Visualizzazione dei post con l'etichetta olofin

Eshu ni Ipakò, il tuo sesto senso

Eshu ni Ipakò  è una divinità che in pochi conoscono bene. L'hanno sentita nominare ma non ne sanno molto.  Eshu ni Ipakò  non è altro che la più importante manifestazione di  Eshu  nella vita degli essere umani. Rappresenta la spiritualità che abita il cervelletto umano. È l'interfaccia che elabora le informazioni del cervello e le connette con gli istinti motori del corpo e viceversa. In che modo l'energia influenza Eshu ni Ipakó? Eshu ni Ipakò si comporta come un trasmettitore radio, nel senso che cattura ogni influenza, per leggera che sia, e la trasmette a Opolò e per estensione a Ori Inu. Orì Inu è perfetto ed è la nostra connessione con Olofin, ma Opolò non lo è poiché è formato dalla materia e lavora solo sulla terra qui. Quando pensiamo al nostro io interiore sentiamo una voce che va dirigere i nostri pensieri: questo è il nostro Orì Inu .  Orì Inu  è influenzato dall'intervento di altre aree del corpo, ma senza l'intervento di Eshu o  Ipakò  sarebbe semp

Ofun ed il culto degli antenati

Si dice che Ofun parli non soltanto di Orisha , ma anche di spiriti dei nostri antenati, di quelli che lasciarono un tesoro di conoscenza che oggi ci rendono la vita più agiata. Questa conoscenza include non soltanto le conquiste scientifiche ed il progresso economico, ma anche quelle che ci legano alla natura e al dominio della magia. Direi che Ofun richiama la parte più mistica del mondo degli antenati, mentre Irosun parla sopratutto di tutto quello che è passato e che ora fa parte della terra (includendo i nostri cari defunti). Se ricordi la leggenda che ti ho raccontato riguardo Ofun e la bambina curiosa , quella bambina aveva scoperto troppo in fretta e senza alcuna regolamentazione, una conoscenza che risultò nefasta. Simbolicamente era un pentolone magico oppure un feticcio, ma quello che vide fu troppo per la sua giovane età. Quindi Ofun parla di un lungo percorso di apprendistato che culmina col dominio e la messa in pratica di quel bagaglio culturale e tradizionale. Oggi

La camicia dell'uomo più felice del regno

C'era una volta un re che aveva sua figlia gravemente ammalata. Poiché era la sua unica figlia, era necessario chiamare i migliori dottori, i più famosi stregoni e indovini del regno per curarla. Ma nessuno di questi saggi e indovini trovò la causa della malattia della figlia. Non avevano speranza di salvarla e il re era molto triste e sconvolto. Un giorno il re era seduto nella sua stanza a piangere. Il lacchè del re entrò e gli chiese perché fosse triste, anche se lo sapeva già. Il monarca ha risposto che non c'era salvezza per sua figlia. Il povero "Omo-odo" gli disse che se glielo avesse permesso, gli avrebbe fatto chiamare un guaritore che non avevano ancora contattato, che forse avrebbe curato sua figlia. Il re pensava che sua figlia non avesse più una cura, ma la speranza gli faceva pensare che finché era viva, doveva fare qualsiasi cosa per lei; e lui rispose all'Omo-odo che accettava di cercare l'aiuto del guaritore, ma a una condizione: che se sua fi