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Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

Il suolo è il primo ad essere omaggiato

Per rendere omaggio al luogo di residenza, i visitatori devono togliersi le scarpe, per non corromperlo con lo sporco del mondo esterno. I Lukumí mantennero l'usanza di spruzzarlo con acqua in modo che i nuovi arrivati ​​potessero bagnarsi i piedi. Oggi viene fatto solo agli Ìyawó (gli appena iniziati). Il pavimento della casa deve essere mantenuto fresco (Ilè Tútù). È essenziale ogni volta che si entra in una casa riverire il suolo, proprio come si fa quando si inizia un'invocazione o si lascia cadere qualcosa su di essa. È consuetudine in ambito religioso versare per terra tre gocce d'acqua prima di iniziare a chiamare Òşà. Alcuni fanno libagione anche col rhum, per rendere particolarmente attivi quei Òşà chiamati Odè o guerrieri. Anche quando lasciamo cadere le noci di cocco diciamo " ilè mo pè ": io chiamo il terreno a partecipare. Quando entriamo poniamo la mano per terra e diciamo: Bàbá bá tè, Bàbá fètó adífáfún Ilè : Il padre tocca con riverenza, il padre

Lotta per l'amore di Oshun

Oshún non è seconda a nessuno quando si tratta di attirare l'attenzione di un uomo o di riportarlo nella sua casa abbandonata. Durante la sua prima presenza sulla terra, Oshún soffrì intensamente il dolore di vedere l'uomo della sua vita ( Shangò ) tra le braccia di sua sorella Oyá . Voleva comunque il suo uomo indietro. Così ha ideato un piano e l’ha messo in atto: è diventata molto intima con Ogún . La gelosia di Shangò fu notata da Oshún , che fu felicissima di vedere che il suo piano funzionava. Adesso era decisa a nutrire questa gelosia finché Shangò non lasciasse Oyá e tornasse da lei. Di conseguenza continuò ad accettare le avances di Ogún finché alla fine cedette e fece l'amore con lui. La notizia della relazione di Ogún con Oshún divenne presto un pettegolezzo popolare tra gli Orisha . E, naturalmente, non passò molto tempo prima che raggiungesse le orecchie di Shangò . Oshun non va mai sminuita, nessuno dovrebbe offenderla La notizia lo colpì come uno dei s

Eleggua e i due amici inseparabili

Eleggua e i due amici inseparabili Le azioni di Eleggua sono spesso difficili da capire. È un burlone incorreggibile che a volte semina il caos senza una buona ragione apparente, come la volta in cui ha distrutto la relazione tra due amici che si amavano molto. I due amici, che la leggenda non nomina, si amavano come fratelli e giurarono che niente e nessuno li avrebbe separati. Una simile affermazione è stata una sfida per Eleggua, che può distruggere qualsiasi relazione, non importa quanto forte possa essere. Ha quindi deciso di mettere alla prova questa grande amicizia. A tal fine, indossava un abito rosso a destra e nero a sinistra. In quel vestito, camminava tra i due amici. Una di loro, vedendo passare Eleggua, parlò all'altro del bellissimo abito nero che indossava l'orisha. Il secondo uomo guardò il suo amico incredulo. “Sei cieco?” Chiese beffardo. "Quell'uomo è vestito di rosso!" Ciò è accaduto perché uno aveva visto il lato rosso della tuta, mentre l&#

L'amicizia di Elegba

Sebbene in molti casi Elegba sia stato identificato con il diavolo, questa identificazione mostra una profonda mancanza di comprensione della vera essenza dell'orisha. Il diavolo è un'entità intrinsecamente malvagia; Elegba  non lo è. Dovremmo dire che è davvero al di là del bene e del male. A volte si comporta male, ma spesso fa anche cose meravigliose. Fa quello che deve fare per mantenere in movimento le maree dell'evoluzione. Ma quando si comporta come se stesso, le sue azioni sono invariabilmente giuste e onorevoli. Questo è esemplificato da un'altra leggenda. Orunla era molto deluso dai suoi amici perché scoprì che erano tutti più interessati ai suoi segreti divinatori che alla sua amicizia. Per metterli alla prova, ha deciso di diffondere la notizia che era morto. Si fidava di uno dei suoi più fedeli assistenti e gli diceva cosa dire a chiunque gli chiedesse della morte del loro maestro. La notizia della presunta morte dell'indovino colse di sorpresa la cit

L'albero secco e il tesoro nascosto (4-4)

Tante persone si avvicinano al mondo degli orisha credendo di trovare l'energia necessaria per arricchirsi da un giorno all'altro, o di stimolare l'arrivo di un miracolo economico che gli faccia cambiare vita. Ma la realtà è che sono rari i casi in cui si sia verificata una miglioria del genere. Pochi orisha fanno questo genere di regali ai suoi seguaci, e uno di loro è Shangò.  Non voglio dire che Shangò sia l'unico generoso, per dirlo in parole semplici. Quando un orisha vuole elargire benedizioni, lo fa e punto. Si ricordano casi in cui Oshun e Yemayà hanno cambiato la vita di persone povere e le hanno portate al massimo fasto. E quando vogliono annunciare l'arrivo di questa pioggia di denaro lo fanno tramite Irosun tonti Irosun (4-4) o Irosun Meyi. Come? Con una leggenda dove è Shangò chi porta il cambiamento, ma questo suo nome è soltanto un simbolo. Un simbolo che rappresenta l'orisha che il devoto porta nella sua testa, come corona. Ti invito a leggere tr

La alleanza tra Ogun e Ochosi

Quando avrai bisogno di unire le tue forze a qualcuno, e molto probabilmente dovrai allearti con un tuo rivale o con il tuo nemico, Elegba ti consiglierà col suo oracolo di conchiglie. E lo farà rivelandoti il segno oracolare Irosun tonti Ogundà (4-3). In una delle sue leggende si racconta come è nata la cooperazione tra due orisha che ancora oggi sono inseparabili: Ogun e Oshosi (Ochosi). La alleanza tra Ogun e Ochosi Nonostante Ogún maneggiassi bene il machete, aveva difficoltà a procurarsi il cibo. Se per caso vedeva un cervo iniziava rapidamente a tagliare il fogliame della foresta pur di raggiungerlo ma il rumore e il tempo impiegato facevano allontanare la sua preda. Finiva col rammarico di non riuscire ad avere un cervo per cena. Lo stesso accadeva a Ochosi, che era buon cacciatore e tiratore di frecce ma non poteva ricuperare la sua preda dalle erbacce. Nel frattempo, Eshú disse a Ogún che al mondo c'era un altro con molto più potere di lui. La stessa cosa che poi, disse a

La coppia perfetta: Shangò e Oyà

 La coppia perfetta, nel mondo degli Orisha , è sempre stata rappresentata da Oyà e Shangò . Infatti tutti e due amano il colore rosso, può non qualsiasi rosso bensì l’ocra rossa. Shangò predilige abbinare il bianco al suo rosso mentre Oyà non scende a compromessi nonostante speso venga rappresentata con una miriade di colori.  E per creare un connubio perfetto, entrambi sono portati alle arti della guerra e al comando dei popoli. Entrambi dominano elementi della natura simbolo di rapidità, distruzione e cambiamento: Oyà viene legata al vento e alle scariche elettriche delle tempeste –basta pensare agli uragani e i tornado. Mentre Shangò viene rappresentato dal fuoco e i tuoni.  Ma non si può capire meglio cosa lega i loro figli finche non si prende sottomano qualche leggenda della letteratura afrocubana di origine yoruba. Ecco per te due leggende di “Osa Tonti Obara”. Shangò, il conquistatore arreso Dopo aver conquistato molti territori, Shangò fu istigato da Elegba a fare suo

Bagno della prosperità alla portata di tutti

Questo bagno lo si può preparare in qualsiasi momento e con degli ingredienti piuttosto semplici. Entrano in gioco i nostri angeli custodi e gli antenati più attivi. Si sa che i fiori sono dei fari che attirano l’attenzione di quei elementi portati al movimento, alla riproduzione, alla moltiplicazione. Quindi, perché non usare il loro potere a nostro vantaggio? Di questo bagno esistono diverse versioni, veramente tante. Si possono preparare davanti ad un Orisha, davanti all'altare di un santo o di un loa del vodù. Ma credo che questa versione è alla portata di chiunque. Credimi, è potente. Ci sentiamo quando avrai visto i risultati. Bagno della prosperità  Cosa ti servirà per realizzare il rituale: 5 fiori diversi (puoi metterne un po' di più) acqua di colonia (Florida Water, che sarebbe l'ideale) argilla bianca o cascarilla (guscio d'uovo macinato) acqua corrente 1 arancia tagliata in pezzi piccoli del miele di api panno bianco saponetta al olio di cocco Prenderai un