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La ormai inguaribile malattia della palude.

La palude è un simbolo di vita, fecondità e quiete. Rappresenta un luogo di rigenerazione e di abbondanza, dove la vita è abbondante e dove i fiumi, le foreste e i laghi sono in armonia. Nella mitologia Yoruba, la dea della bellezza e della fecondità Oshun è spesso associata alle paludi e ai fiumi, e viene venerata come una fonte di vita e di prosperità. La sua energia creativa è vista come una forza vitale che nutre e rigenera la vita intorno a lei. La palude è anche associata a Oyà, la dea della morte e della trasformazione, che viene spesso rappresentata come una forza distruttrice e cambiante. La sua forza è vista come una parte necessaria della vita, poiché è necessaria per creare spazio per la crescita e la rigenerazione. La palude è molto importante nella cultura Yoruba, viene associata alla vita, alla fecondità e alla conclusione dei cicli. Viene venerata come un luogo di rigenerazione e di abbondanza, associato alle dee Oshun e Oyà, che rappresentano la bellezza e la vita da u

Oshun: madre e cacciatrice. Nessuno è più potente di lei.

Oshun è una divinità africana non più venerata soltanto in Nigeria e in altri paesi dell'Africa Occidentale, come il Benin e il Togo, ma in tutta America e nell'Europa mediterranea. In molte culture africane, Oshun è associata alla maternità e all'amore materno, rappresentando la figura di una madre premurosa e protettiva. Oshun è conosciuta per la sua bellezza e la sua generosità, ma anche per la sua dolcezza e la sua compassione. Si dice che Oshun sia sempre pronta ad aiutare i bisognosi e che abbia una profonda comprensione della natura umana. In questo senso, Oshun rappresenta una figura materna che ispira sicurezza, conforto e protezione; una madre coraggiosa e protettiva che mette i bisogni dei suoi figli al primo posto. Oshun è anche associata alla fertilità e alla creazione. Si dice che sia lei chi impregna di vita ogni embrione sulla terra e che aiuti le donne che desiderano avere figli. Questo legame con la creazione e la fertilità rafforza ulteriormente la sua co

La Storia Lucumi: Oshun si sposa

Yemaya chiede a Oshun di sposare Aggayu Oshun Ibu Ikolè impiegò poco per capire che la fretta di Yemaya era importante perché Yemaya non aveva quasi mai visitato nessuno nel regno. Subito dopo il suo arrivo, Oshun cadde ai piedi di sua madre in segno di rispetto e disse: - Iyami (mia madre), non ti preoccupare, capisco perché sei venuta da me e farò amorevolmente ciò che mi ordinerai di fare. Accetterò qualunque proposta mi farai. Yemaya sollevò sua figlia dal pavimento e notò quanto fosse bella sua figlia, sapeva che se qualcuno potesse rendere felice Aggayu quello sarebbe Oshun. Yemaya si prese il tempo di spiegare a sua figlia il motivo della sua visita. Oshun rimase perplessa dal discorso di sua madre perché Yemaya aveva parlava troppo velocemente per capire a fondo cosa le stava proponendo. Ma comunque non c'era modo per lei di contraddire a sua madre. Yemaya spiegò quindi a Oshun che sarebbe tornata un'altra volta con Aganju e se ne sarebbe andata dicendo che Obatala

Oshosi: assassino per caso

Oshosi, orisha della caccia e della giustizia Oshosi non era un grande lavoratore. Consultò Orula. Sarebbe diventato re, e per fare e offrire ebò a Olofin chiese degli uccelli. Oshosi andò in cerca di Oggun e Shangò, chiese il fucile a Oggun e la polvere da sparo a Shangò. Si addentrò nella foresta e catturò gli uccelli che Orula aveva chiesto. Li portò a casa e sua madre notò che tra di loro c’era uno molto carino, lo avrebbe tenuto per se senza che Oshosi se ne accorgesse. Quando Orula controllò e vide che mancava un uccello lo disse a Oshosi. Egli prese il fucile in mano: " Yaloò yalò abeneka! Se è vero che manca un uccello che questo proiettile uccide il colpevole!>" Andò in piazza, sparò e sua madre cadde morta. nota: questa leggenda appartiene a Odì tonti Eyioko (7-2) e ci ricorda che l’orisha della giustizia non ha amici, quindi sarà sempre imparziale nei suoi giudizi. Ha ucciso sua madre per puro caso, seguendo l'etica della imparzialità.

Oyá, la madre del caos

 Stamattina ho potuto sentire il potere di  Oyà . Stavo lavando le sue pietre di ogni residuo di un sacrificio che le avevo offerto ieri insieme ad una sua figlia, una Omo  Oyà  non ancora iniziata. Nel frattempo ho avuto qualche scambio verbale con qualcuno, un dialogo quasi litigioso, e all'improvviso é iniziato il temporale mattutino che ha devastato la zona dove abito. Tuoni, lampi, vento, grandine. Tutti i segni furiosi della dea. Ho finito di lavarla. L'ho profumata con acqua di rosa. L'ho pregata di stare calma, lei è la portatrice dei cambiamenti più tragici nella storia del mondo. Ho imparato che quando si sta vicino a lei non bisogna "stimolare" il suo istinto naturale. Oyà  viene definita "Madre del Caos", in quanto propiziatrice di cambiamenti e spesso di devastazioni; forse per questa ragione è considerata signora di quel  fuoco , che spesso tiene in mano nelle sue rappresentazioni. Inoltre è anche dea " guerriera ", patro