Chiamò Dada per prima e gli disse:
- Poiché non mi fido più di tuo fratello Ogun, ti manderò in un posto dove sarai al sicuro e ognuna di voi può diventare regina. Vivrai dove gli esseri hanno Eleda (il cervello). Nessuno vedrà mai più il tuo viso e sarai rispettata. Li abbandonerai solo quando la persona passerà al Ilè Ikù (la casa dei morti) e il loro corpo tornerà a fare parte della terra.
Dada è stata l'unica delle figlie di Obatala a non avere mai marito e figli.
Poi è stato il turno di Yewà:
- Tu sei la mia figlia più bella, rappresenti la verginità e non posso permettere a nessuno di contaminare ciò che possiedi. A mio parere il posto più sicuro per te sarà Ilè Ikù (la casa dei morti) dove chiunque entri od esca dovrà chiedere il tuo permesso, avrai il segreto della vita e saprai in ogni istante chi morirà e chi continuerà a vivere.
Ha poi detto a Oya:
- Sei una donna speciale e ti farò importante. Ti occuperai dell'aria e dei suoi movimenti, farai sì che i nascituri possano alimentare la vita con il tuo elemento etereo e toglierai l'ultimo respiro a chi sia destinato ad abbandonare il mondo, inoltre diventerai la segretaria di Oloddumare stando attenta alle sue decisioni perche sarà lui a dirti chi entra o esce da questo mondo. Ti manifesterai nell'aria e sarai tu a portare le anime da tua sorella Yewà nel Ilè Ikù. Sarai quindi la rappresentante di tutto ciò che è morto, di Eggun, e in questa materia tutti dovranno interpellarti.
Infine Obatala chiamò al suo cospetto la figlia più piccola:
- Mi Omodeì (mia figlia) regnerai su tutte le abilità di apprendimento, avrai la missione di insegnare, e non solo ai tuoi fratelli e sorelle, intelligenza e cultura. Obatalà vide in Oba Nani quella la bellezza di donna che avrebbe desiderato chiunque, persino le sue sorelle.
Oba iniziò la sua missione insegnando a ciascuno quanto segue:
- A Oggun insegnò a fare il fabbro
- A Oshosi, la caccia
- A Ozun, il rimanere saldo nella vita
- A Asojano, le arti guaritrici e i segreti per curare le malattie
- A Nana Buruku la insegnò a brillare nei cieli notturni
Fu qui che Yemayà e Obatalà iniziarono a popolare ancora una volta il mondo, sebbene Obatalà non si riprese mai dagli abusi di Ogun nei confronti della sua moglie e i figli. Temeva che potesse ripetersi quel episodio di dolore e si era allontanato dalle prime figlie. Poco dopo Ogun si ritirò a vivere in montagna e iniziò la sua vita da fabbro, bevve pesantemente e mancava di rispetto a tutte le donne perché le incolpava del suo disonore e della maledizione che avrebbe vissuto in eterno. Obatalà ne fu informato, suo figlio non era del tutto sotto controllo. Col susseguirsi degli eventi critici Obatala divenne siwere (pazzo). Le malattie mentali erano arrivate al mondo.
Obatalà è il simbolo della saggezza, quella saggezza acquisita da anni di esperienza e decisioni.
Obatalà è una divinità di montagna, vive in luoghi calmi e freschi. Siccome è vecchio non può rimanere a lungo sotto la luce del sole, predilige i posti bui. Di fronte ai mobili in cui sono conservati i suoi attributi, i suoi sacerdoti non devono spogliarsi, imprecare, urlare o discutere.
In natura viene simboleggiato dal gorilla, dalla lumaca e dall'elefante. Dal gorilla per la sua abilità mentale, ha la capacità di imparare dall'esperienza e agisce seguendo la ragione. Dalla lumaca perché è un animale che si muove lentamente ed è un animale che si protegge nel guscio che non abbandona mai. Viene simboleggiato anche dall'elefante perché associato alla saggezza, la memoria e la lunga vita che può raggiungere.Inoltre è associato a Obatalà perché ha problemi di vista e non sente bene.
Poiché Obatalà possiede tutte le teste, attacca anche la testa. Tra le malattie che provoca o da cui protegge si può parlare della perdita della vista, emorragia cerebrale, ictus, schemie, malattie neurologiche. I suoi figli devono stare attenti alla follia perché è il padre della follia.
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