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Yemaya, la madre del mondo

Rappresentazione della danza di Yemayà Yemaya , la madre del mondo, ha vissuto diverse volte tra gli uomini. L'energia più prolifica di tutte ha sempre mantenuto un costante rapporto con la realtà umana, essendone protagonista il più delle volte, finché il numero degli orishas "viventi" era tale da rendere questo pianeta un posto sicuro per la incubazione di nuove "teste selezionate". Yemaya Ibu Okoto è una delle tante Yemaya che ricevono i sacerdoti. Al momento dell'iniziazione nel sacerdozio si riceve la madre ancestrale, ma dopo che lei si è nutrita coi sacrifici animali offerti le viene chiesto quale è il suo cammino, il suo avatar, ossia in che modo possiamo capire il suo carattere e temperamento. Lei risponde con l'oracolo del diloggun, quello delle conchiglie consacrate al suo culto, e dice come possiamo identificarla. La mia Yemaya ha risposto subito: Ibu Okoto , la piratessa, la sirena che origlia, la donna avida di contrasti. Il suo

La figlia di Elegba

Elegba, dio del destino, l'imbroglione Una figlia di Elegba è arrivata a casa mia chiedendo aiuto per risolvere i suoi problemi, quelli col marito e l'amante che ha cercato di distruggere la pace matrimoniale costruita in quasi una decade di convivenza. Sembra quasi ironico, una figlia del dio della coscienza in una situazione del genere. Non voglio dire che loro siano immuni agli attacchi dal esterno, ma spesso queste donne sono dotate di una razionalità fuori dal comune, sono vivaci, autocritiche e con facilità trovano le risposte che cercano. Ma la vedo come un atto di fiducia di Elegba, sembra quasi che voglia mettermi alla prova. Non posso sbagliare niente. Obara tonti Odí apparve accompagnato di Irosun, di Ocana e di Ogundá. Ogun offriva protezione. Tutti segni di tradimento, di dispute, di invidie quando viene fuori osogbo. E i sintomi di inquietudine, insomnia e paranoia tipici del Odí Melli, segno dove la vendetta porta al omicidio, che peraltro ha segnato la ne

Messaggere che agiscono di notte

Questa è la finestra di un appartamento al secondo piano. Ci abita una famiglia di indiani. Mettono le scarpe ad asciugare fuori, la notte. O semplicemente hanno dimenticato che erano già asciutte. Ma non sono le scarpe quelle che hanno chiamato il mio interesse, bensì la cera sciolta al suo fianco. A quanto pare hanno dedicato un po' di luce a qualche divinità hindu. Qualche spirito che visita le famiglie che dedicano loro un po' di attenzione e ricambia con qualche favore. Esattamente come succede con noi, discendenti del culto agli orishas africani. Non posso offrire dettagli sulla divinità in questione, quella che vola per aria e visita i devoti, come un volatile che si ferma nei davanzali. Chi ne sa qualcosa, sa già di chi parlo. Sono le messaggere che agiscono specialmente la notte, ma anche durante il giorno. Le streghe che volano la notte a fare giustizia, portare i messaggi dall'altra dimensione, uccelli neri come corvi che quando comincia a spuntare il sole

Quando un amico chiede aiuto

Yemayà Arriva sempre il momento terribile della vita in cui un amico ti chiede di salvarlo, di mettere alla prova quello che hai imparato. In quel momento hai una sola soluzione: trovare una risposta atendible. Ci voleva il mio contributo, ero fuori dalla situazione. Ero un canale pulito per capire i messaggi che potrebbero arrivare e di altri stregoni non ci fidavamo. Lei voleva annullare la negatività del suo coinquilino e non sapeva in che modo Yemayà le avrebbe dato una mano, non riusciva a sentirla. Abbiamo creato una pseudo sessione di ricerca spirituale: fiori di itabo, colonia, bicchieri con acqua profumata, sigari, meditazione e le preghiere di un vecchio libro. Ad occhi chiusi e testa bassa lei chiedeva aiuto, io mi estraniavo. Assaporai meglio l'aroma del sigaro, le note della colonia, rilassai le pupile e guardai attraverso l'acqua del bicchiere. Il silenzio serve da filo conduttore per arrivare allo stato di vigilia controllata in cui qualsiasi bagliore d

Corrente di vita

Arrivato a Genova mi parve che il miracolo a cui aspiravo stese per compiersi (...) Ancora in pieno giorno mi distesi stanco morto sopra un duro giaciglio aspettando il sonno agognato. Il sonno però non venne. Caddi invece in una specie di dormiveglia nel quale ebbi improvisamente la sensazione di sprofondare in una forte corrente di acqua. Il suo mormorio mi si determinò ben presto come un suono musicale e precisamente come un accordo in bi bemolle maggiore dissolto in arpeggi continuamente ondeggianti. Questi arpeggi si configurarono in forme melodiche sempre più mosse ma senza mai uscire dalla triade pura di bi bemolle che con la sua continuità pareva prestare una significazione infinita al elemento in cui io sprofondavo. Subito riconobbi che mi si era svelato il preludio orchestrale de L'oro del Reno il quale io portavo in me senza ancora averlo potuto distinguere realmente. E rapidamente compresi anche quale era la mia condizione. Non dal esterno, dai viaggi, ma solo dal mi

Poche ma buone

Sono poche ma buone le chicche che devi sapere: - ogni santero o babalawo è uno stregone, alcuni ne sono consapevoli, pochi di loro esercitano - nella unione c'è la forza: quando non sai come agire, chiedi al tuo stregone di fiducia o al tuo alleato principale - non rivelare tutto quello che hai imparato, potresti svelare le tue debolezze - non essere mai il primo a colpire, usa l'energia del nemico a tuo favore - l'universo non è regolato dalle leggi etiche e morali che conosciamo noi umani

Elebwa: piccolo, cattivo, buono

Il binomio " piccolo e cattivo " è sempre efficace. Vale per i Gremlins, i cani bastardini della vicina e il chihuahua di mia zia -una bestiola infernale. Anche per Elebwa, il padrone delle crocevia. Ma se lo trattate con offerte austere ma costanti lui oltre a " piccolo " sarà anche " buono ". Anzi, un alleato ottimo. Un diavoletto formidabile con cui controllare la fortuna, contrasti tra le persone, e velocità degli eventi.  Volete che il vostro negozio registri delle vendite come prima della crisi? Lui potrebbe accontentarci solo dopo essere stato nutrito col sacrificio di un galletto. Ma potrebbe bastargli una ciotola di acqua fresca e la fiamma di un lumino ogni lunedì mattina. Si sa, é capriccioso.  Una amica strega, per evitare che suo marito possa tradirla mentre è in viaggio si affida alla magia. Mette il suo nome sotto Elebwa con abbondante olio di mandorle, chiodi di garofano, miele e saliva e gli accende una lampada con noce

Oyà, la dea dei venti e dei cimiteri

Tra gli alleati, preferisco contare sulla collaborazione di quelli femminili. Specie quelli di origini africane e che si trovano non solo nel continente nero ma anche in Europa e America. Queste dee sono potenti e rapide ed hanno un ricco corredo di leggende attorno alle loro esistenza tra gli umani che ci aiutano a capire come "lavorano" e perché sono ben disposte a partecipare nelle passioni umane. Quindi non solo Oshun è una potentissima alleata, ma anche lo sono Oyá , Obba , Yemaja , Yewà, ed altre che conoscerete se sarete iniziati come loro sacerdoti. Queste alleate si ricevono da altri sacerdoti in rituali segreti e abbastanza complicati da spiegare ma si è dato il caso di eccezioni in cui loro hanno deciso di farsi sentire e "lavorare" insieme a delle persone non iniziate al loro culto convenzionale. Oyá è da sempre una delle mie preferite. Veloce e intensa come un tornado, un uragano o dolce e sensuale come la brezza di montagna. Lei è il vento, è la s

Effetti secondari di un legamento fatto con Oshun

Passarono cinque giorni dal legamento fatto con Oshun, quello con la zucca piena di elementi magici e di essenze per attirare un uomo infedele. La donna guerriera indossò scarponi e dei vestiti come il migliore degli scout e sotto la pioggia andò al fiume, con la zucca magica dentro lo zaino. Il Po quasi straripava, ma sembrava che aspettasi il dono. Lei pronunciò la preghiera e la zucca galleggiò nelle acque per otto, dieci metri, per poi sprofondare nel grigio. La donna guerriera sentì che qualcosa non era andato per il verso giusto. Oshun non aveva gradito? La sera, mentre aspettava il suo turno dal dottore, un ragazzo l'avvicinò. Voleva conoscerla. Era alto, muscoloso, giovane, sulla trentina. Alla fine scambiarono i numeri di telefono per rivedersi. Magari un aperitivo per poi andare a cena. Per strada, una bambina la guardò da lontano e fece un sorriso. Strano. Anzi, sorprendente. I sorrisi le scaldano l'anima ma senza un motivo riescono a farla brillare. Arrivò