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Oya, padrona del Cimitero |
Olofin avvertì a Iyansà di fare ebò. Un male era in arrivo, ma Iyansà non obbedì.
Ogun si offrì a portarla da Orunmila. Ma lei disse che non andava da nessuna parte. Il suo nemico tentò mille modi di colpirla e annientarla, ma tutti i suoi tentativi fallirono. Alla fine fu dal agnello, che era buon amico di Iyansà, gli offrì del denaro per tradirla e lui accettò.
Ogun si offrì a portarla da Orunmila. Ma lei disse che non andava da nessuna parte. Il suo nemico tentò mille modi di colpirla e annientarla, ma tutti i suoi tentativi fallirono. Alla fine fu dal agnello, che era buon amico di Iyansà, gli offrì del denaro per tradirla e lui accettò.
"Vieni con me Iyansà, ti conviene. É necessario che tu vada avanti e vinca suoi tuoi nemici."
Iyansà si fidava di lui. Salì sul carro e mentre si spostavano lui la legava. Lei si accorse ma siccome si fidava gli lasciò fare. Era un suo amico, l’abbiamo già detto, Oyà si fidava dell’agnello. Ma poco dopo si alzò il vento ed un turbine si formò in aria, si slegarono le corde che la tenevano ferma ed in un attimo capì tutto… lui la stava tradendo.
Lo maledisse, e da quel lontano momento non mangia più le sue carni.
Nota: questa leggenda appartiene al corpo letterario di Osá tonti Unle (9-8) e ci racconta perché Oyà (Iyansa) è tanto diffidente dalle amicizie ed ha perso il suo unico amico, l'agnello. É una leggenda che si racconta al consultante per fargli capire che non ha veri amici al momento, che il nemico è in agguato.
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Oyà o Iyansà |
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