Per rendere omaggio al luogo di residenza, i visitatori devono togliersi le scarpe, per non corromperlo con lo sporco del mondo esterno. I Lukumí mantennero l'usanza di spruzzarlo con acqua in modo che i nuovi arrivati potessero bagnarsi i piedi.
Oggi viene fatto solo agli Ìyawó (gli appena iniziati). Il pavimento della casa deve essere mantenuto fresco (Ilè Tútù). È essenziale ogni volta che si entra in una casa riverire il suolo, proprio come si fa quando si inizia un'invocazione o si lascia cadere qualcosa su di essa.
Oggi viene fatto solo agli Ìyawó (gli appena iniziati). Il pavimento della casa deve essere mantenuto fresco (Ilè Tútù). È essenziale ogni volta che si entra in una casa riverire il suolo, proprio come si fa quando si inizia un'invocazione o si lascia cadere qualcosa su di essa.
È consuetudine in ambito religioso versare per terra tre gocce d'acqua prima di iniziare a chiamare Òşà. Alcuni fanno libagione anche col rhum, per rendere particolarmente attivi quei Òşà chiamati Odè o guerrieri.
Anche quando lasciamo cadere le noci di cocco diciamo "ilè mo pè": io chiamo il terreno a partecipare. Quando entriamo poniamo la mano per terra e diciamo: Bàbá bá tè, Bàbá fètó adífáfún Ilè: Il padre tocca con riverenza, il padre vuole comporre, ciò che è stato profetizzato per la terra.
Quando un'offerta (adimu) viene posta dinanzi un Òrìşà, viene prima posta a terra, viene assaggiato e si dice: "Lóju ilè láşe èdá, lá adimu, òtá láşe ru": Di fronte al suolo, che ha la superiorità nella creazione, assaggio l'offerta della pietra che con autorità offro.
Il proprietario del suolo su cui viviamo è Bàbálú Ayé e quasi tutti questi omaggi vengono direttamente a lui, quindi quando si purifica il pavimento di una casa (con erbe macerate in acqua) si canta a Bàbálú ayé il seguente Iyere: "ó ìróko, bàbá lú ayé ": Chi percorre il sentiero con pazienza è Bàbá lu Ayé.
Mantenendo queste buone abitudini, terremmo le malattie fuori dalle nostre case.
nota: I Lukumí sono l'insieme delle diverse etnie provenienti dell'Africa occidentale portati a Cuba come schiavi durante i secoli scorsi. Crearono una comunità tra di essi per tenere in vita le loro tradizioni culturali. Da questa unione di culture e di dialetti del yoruba è nato il Lukumí, un dialetto che agglomera diversi dialetti africani.
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