Per rendere omaggio al luogo di residenza, i visitatori devono togliersi le scarpe, per non corromperlo con lo sporco del mondo esterno. I Lukumí mantennero l'usanza di spruzzarlo con acqua in modo che i nuovi arrivati potessero bagnarsi i piedi. Oggi viene fatto solo agli Ìyawó (gli appena iniziati). Il pavimento della casa deve essere mantenuto fresco (Ilè Tútù). È essenziale ogni volta che si entra in una casa riverire il suolo, proprio come si fa quando si inizia un'invocazione o si lascia cadere qualcosa su di essa. È consuetudine in ambito religioso versare per terra tre gocce d'acqua prima di iniziare a chiamare Òşà. Alcuni fanno libagione anche col rhum, per rendere particolarmente attivi quei Òşà chiamati Odè o guerrieri. Anche quando lasciamo cadere le noci di cocco diciamo " ilè mo pè ": io chiamo il terreno a partecipare. Quando entriamo poniamo la mano per terra e diciamo: Bàbá bá tè, Bàbá fètó adífáfún Ilè : Il padre tocca con riverenza, il padre
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