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Shangò imparò a sputare fuoco e fece di Òghe il suo assaggiatore

Shàngó, nella sua esperienza come essere umano sulla Terra, fu il quarto Aláàfi di Oyó. E Aláàfi significa, secondo l'insegnamento che Baba Odùduwà ci ha trasmesso verbalmente, "il possessore dei segreti di Olofi sulla terra". 
Baba Odùduwà ci ha trasmesso un elogio per Shàngó che recita così:

Mojugba Shàngó Aláàfi Olófi Aiyé

Questa mojugba significa: "esprimo il mio rispetto per Shàngó il possessore dei segreti di Olófi sulla Terra".

Shàngó, come essere umano sulla Terra, fu il quarto Aláàfi di Oyó

Aláàfi Olófi Aiyé è un titolo inizialmente conferito a Baba Odùdúwà, che a sua volta lo conferisce a Shàngó. Questo era il titolo di Baba Odùduwà, come figlio diretto di Olófi, Olorun, Oloddumare, Dio nella sua manifestazione cosciente nell'Universo. Baba Odùduwà si manifestò o sorse dall'essenza divina di Olóddùmarè, l'energia neutra e universale.

Òrúnmilà disse a Shàngó di fare ebbò, e di propiziare il suo orì. Gli disse anche:

—Camminerai da questa parte e incontrerai un uomo chiamato Òghe, che è uno stregone.

Shàngó seguì le raccomandazioni di Òrúnmìlà e incontrò Òghe lungo la strada. Quando Shàngó apparve davanti ad Òghe, gli disse che era stato inviato da un uomo della città di Ifà, il cui nome era Òrúnmìlà.

Òghe gli disse che lo stava aspettando, Shàngó, perché Òghe era uno stregone e un uomo saggio.

Òghe chiese a Shàngó

—Vuoi diventare re?

Shàngó ha detto di sì.

Òghe continuò dicendo: 

—Per arrivare ad esserlo ti insegnerò un segreto, quello di sputare fuoco.

Ora dobbiamo chiarire che Shàngó non è il proprietario del fulmine, né tantomeno è il proprietario del fuoco. Il vero proprietario del lampo è l'Òshà Jakúta, una delle reincarnazione di Shàngó. E si dice anche che il vero proprietario del fuoco sia Oyà, la distruttrice, colei che pulisce per dare il via a nuovi cicli. Ma Shàngó usa entrambi gli elementi per esprimere la sua presenza e furia.

Continuando con questa storia su ShàngóÒghe disse a Shàngó di andare in un villaggio vicino, per testare i poteri che le aveva insegnato.

Shàngó andò in quel posto portando con sé anche un tamburo. Un giorno iniziò a battere il tamburo, sputare fuoco e cantare, questo fece radunare la gente intorno a lui. Aveva iniziato a divertire la gente mostrando i suoi poteri. Shàngó sputava fuoco qua e là mentre ballava e suonava il tamburo. La gente cominciò a commentare: "Quest'uomo, Shàngó, è molto potente, dovrebbe essere re".

Danza di Shango

Un uomo commentò al re di quella città che c'era uno straniero nella piazza che sputava fuoco, cantava e faceva contenta la gente. Il re disse che avrebbe scoperto chi fosse quest'uomo.

Il re arrivò dov'era Shàngó e vide che la gente era intorno a lui che ballava a ritmo di musica. Per caso, qualcuno andò a sbattere contro il re, facendo saltare in aria la corona che miracolosamente andò a finire sulla testa di Shàngó.

Tutti i presenti si inchinarono a Shàngó, compresa la guardia reale. Il re rimase stupito e disse: "Solo per questo miracolo accetto la mia sconfitta, e trasferisco il potere e il regno a Shàngó".

Conoscendo l'efficacia dei poteri dello stregone Òghe, Shàngó disse ai suoi nuovi sudditi di andare a cercare il suo amico. Shàngó portò Òghe al suo castello e gli disse: "Ora sarai il mio assistente".

Ecco perché si dice nella tradizione afro-cubana di Òshà, che non c'è Òghe senza Shàngó e non c'è Shàngó senza ÒgheÒghe è Apètèbi de Shàngó, un vassallo al suo servizio.

Òghe ha detto a Shàngó:

—Faremo un patto, un accordo. Mi tratterai molto bene, mi tratterai meglio di come trattano te i tuoi discepoli. 

Shàngó accettò e disse: 

— Vengo da un posto umile e so cosa vuol dire essere umile, ti tratterò meglio di un re.

Òghe aggiunse Shàngó che da quel momento sarebbe stato l'assaggiatore di Shàngó: "tutto quello che ti portano da mangiare, lo assaggerò per primo." Gli disse anche: "Il re che hai detronizzato non è soddisfatto, potrebbe anche provare ad avvelenarti".

Da allora, tutto ciò che Shàngó mangia, prima passa dalle labbra di Òghe.

Il re detronizzato radunò un esercito di uomini pagati. Voleva rimuovere Shàngó dal trono con l'uso della forza

Fu allora che Òghe disse a Shàngó

— Il vecchio Sai re sta pianificando di rovesciare il tuo regno. Devi bruciare rami di mamey e altre cose all'ingresso dal castello. 

—E questo a che serve? —chiese Shàngó.

—Dovrai avere fiducia e fare quello che ti dico. 

Shàngó seguì il consiglio di Òghe e mandò i suoi soldati a prendere ciò di cui avevano bisogno e a bruciarlo alle porte del castello. Quando l'esercito dell'ex re arrivò davanti al castello, iniziò a vedere i fantasmi, che fu l'effetto magico che Òghe voleva ottenere. I mercenari cominciarono a dirsi l'un l'altro: "questo Shàngó è molto potente, andiamocene da qui!!!"

Da quel momento in poi Shàngó fu nominato Re dei Re, perché nessuno poteva rovesciarlo. 

Shàngó aveva dimostrato di essere il Re di Oyó, Aláàfi Olófi Aiyé, il possessore dei segreti di Olofi sulla Terra.

Le due corna di toro che rappresentano Òghe nella tradizione di Òshà, sono un elemento classico tra i grandi stregoni dell'Africa. Per questa storia, alle corna di Òghe viene dato il cibo o sacrificio (ebbo eyegbale) prima di Shàngó. In alcune case si offre un jio jio o un altro animale a Òghe prima e poi si porcede con il sacrificio da fare a Shàngó. Se Òghe non viene nutrito per primo, Shàngó non riceve il sacrificio.

Come caricare le corna di Òghe

Anche se le corna di Òghe di per sè albergano l'energia dell'Orisha, alcuni decidono di metterci dentro una carica magica.

La prima cosa da fare per consacrare questo orisha minore è fare l'omiero con 16 erbe di Osain, lavare due corna da bovino maschio, una oduara e una otà scura. Entrambe si inseriscono nelle corna e sono nutrite con un akuko bianco insieme a Oggun. Perché con Oggun? Perché Oggún è stato il primo a godere dei servigi di Òghe

Dopo questa operazione le due corna vengono caricate e gli verrà dato una ayapa (tartaruga) insieme a Shàngó.

Carico magico di Òghe

Lerí de gunugu (zamuro), la spina centrale di un pesce (guabina), lerí de ayapa, leri de etú, lerí di akukó, lerí di eyelé, radice di jobo, ceiba, cotone e pioppo, raschiatura dei pezzi di Oggun, una piccola ascia che prima mangia con Oggun e poi va nel carico, obi, eru, kola, obi motiwao, efun, awagdo, eku ed eyá. Tutto questo viene condito con iyefa. Se la persona non ha la Mano di Orunmila, allora si prega l'Oddu della testa del padrino / madrina o l'Oddu della testa di colui che sta "caricando" il suo Òghe.
Il carico è distribuito equamente in ciascun corno. Ovviamente, la oduara va in un corno mentre la otà va nell'altro corno ma dovrebbero sporgere un po', perché è da lì che mangiano. Sono fissate e sigillate con sperma di candela e qualsiasi altro forte materiale che resista al tempo e all'umidità.

Nota esplicativa:

Alcune leggende insegnano che l'abilità di sputare fuoco Shàngó la apprese da Osain e non da Òghe. Inoltre, già in quel periodo Oyà era la sua compagna di battaglie e gelosa di cosa faceva suo compagno assaggiò il contenuto del güiro che gli aveva conferito tale potere. Da allora, anche Oyà sputa fuoco come Shàngó.

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