Orisha Oko, l’orisha che lavora la terra, colui che fa i raccolti migliori, l’apicoltore e l’amante delle fattorie, è famoso perché dal momento in cui entra nella tua vita, il tuo tavolo sarà sempre imbandito a festa. Si sa che chi lavora, vede i frutti. E lui garantisce il lavoro ed il salario giusto per i suoi adoratori.
Uno zio di mio nonno, discendente diretto di schiavi, aveva soltanto questo orisha. Ce l’aveva da quando era bambino. E come è ovvio, entrava in trance con Orisha Oko ogni volta che il wemilere veniva assalito dagli orisha guerrieri. Bastava che Oggun ed Eleggua facessero presenza che poco dopo arrivava Orisha Oko. Oggi giorno Orisha Oko non si fa più vedere nelle feste religiose della santeria a Cuba. Sarà perché si è stufato delle novità o perché non trova figli degni di sopportare la sua energia.
Lo zio di mio nonno rimase celibe fino alla sua morte quando stava per compiere i 90 anni di età. Io l’ho conosciuto che aveva 84 anni e giocava a baseball nel quartiere come un ragazzino. Ricordo il suo Orisha Oko che viveva sul tavolo di casa sua, in un piatto polveroso con i due tori in miniatura, l’agricoltore e le noci di cocco. Quello era un Orisha venuto dall’Africa!!!
Orisha Oko viene chiamato nei momenti difficili, nelle tribolazioni, quando vuoi essere salvato da una forza sovrumana in tempi brevi.
Come chiedere aiuto a Orisha Oko
Di cosa avrai bisogno per realizzare il rituale:- Orisha Oko
- una ciotola in legno o terracotta
- melassa di canna di zucchero
- 3 patate dolci grandi
- Ecù eyà (pesce e ratto d’albero essiccati)
- mais tostato
- 7 bandierine bianco rosso che puoi fare con della carta o della stoffa di cotone. Mi raccomando, falle con del materiale che sia naturalmente biodegradabile. Stai lavorando con un Orisha della terra. Se per te è difficile fare le bandierine biancorosso puoi anche farne 3 bianche e 4 rosse, o viceversa
- due candele bianche
Procedura del rituale:
- per prima cosa dovrai mettere a cuocere le tue patate dolci, a vapore o cotte nell’acqua fino a che diventeranno morbide. Le ammasserai insieme a del mais tostato ed il famoso “ecù eyà” e ne ricaverai 7 palle che andrai ad appoggiare nella tua ciotola e poi andrai a decorare con le bandiere.
- ora dovrai mettere Orisha Oko sulla stuoia, accendere due candele ai suoi fianchi e recitare la tua mojugba come hai imparato dai tuoi maggiori. Ricorda che la mojugba è lo strumento che attiva e catalizza qualsiasi azione con gli orisha e mette in azione l’ashè. Propiziato anche con un po’ di gin, in modo che questo generoso Orisha senta il tuo ashè
- allora metti sulla stuoia, davanti Orisha Oko, la tua ciotola e cospargi il tutto con della melassa
- parla con Orisha Oko delle tue necessità, del perché gli stai offrendo quel sacrificio e cosa vuoi in cambio
- lascia questo addimù davanti Orisha Oko durante una settimana
- passato questo tempo metterai il contenuto della ciotola in un sacchetto di carta e lo porterai in un posto dove la terra sia stata appena arata oppure dove ci sia una coltivazione. Ricorda che questo orisha vibra specialmente dove l’uomo lavora la terra, dove c’è agricoltura
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