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Rituale di morte con Babalu Aye

Babalu Aye, Asojano, stile lucumi

Asowano
o Babalu Aye, l’orisha delle malattie virulente e del trasporto spirituale è una delle poche divinità africane a rimanere avvolto nel mistero e non soccombere al fascino di internet e dei social media. Il suo culto, per fortuna, rimane riservato a poche persone e di quelle solo in pocchissimi hanno il privilegio di fare uso dei suoi poteri sia per guarire che per uccidere. Viene popolarmente associato alla figura di San Lazzaro, il mendicante con due cani che viene adorato nella fede cristiana, per la sua figura dolorante, malata e con difficoltà deambulatoria. 

Perchè Babalu Ayè è solo per poche persone?

  • Per il costo della iniziazione al suo culto.
  • Per paura a non sopportare lo shock iniziatico.
  • Per timore al mondo dei morti.
  • Per la gelosia con cui i suoi sacerdoti custodiscono i suoi segreti.

Asowano o Babalu Aye, orisha della morte e della rinascita

Babalu Aye, viene associato indiscussamente al culto dei morti. Si considera che sia un Orisha ed un Eggun allo stesso momento. Una leggenda racconta che una volta rimasse assorto contemplando la bellezza di Yewà, se ne innamorò all’istante. Fece di tutto per ottenere il permesso per poter stare con lei. Andò da Orun e chiese se poteva avere la mano di sua figlia. Orun glielo permise dopo che Babalu Aye attraversò il sottile confine tra il mondo dei vivi e entrò a quello degli spiriti. Fu assalito da dei serpenti che cercarono di ucciderlo: un uomo vivo non poteva entrare al mondo dei morti. Ma lui sopravvisse all’attacco dei serpenti. Orun dovette ammettere che amava sua figlia e benedì la loro unione a patto di tenere il segreto del mondo in cui viveva sua figlia: il mondo dei morti. Nella tradizione, Yewà custodisce le tombe e veste di nero quando visita il cimitero ed è il colore che comparte con Babalu Aye.

Per questo, chiunque entri al culto di Babalu Aye  entra automaticamente al culto dei morti e della terra. Si apre un canale di comunicazione protetto con gli spiriti e nessuno può disturbarlo a meno che Babalu Aye non sia indisposto nei confronti del suo sacerdote.

É un orisha che si fa amare. Raramente i suoi sacerdote dicono di non aver avuto una sua visita notturna, o di non ricevere aiuto quando lo servono chiedendo migliorie.

Babalù Ayé, che in Yoruba si dice “O̩balúayé”, letteralmente: “Padre, signore della terra” è l'orisha indiscusso della lebbra, del vaiolo, delle malattie veneree e in generale delle piaghe e della miseria. Durante il giorno, il suo spirito può essere trovato nascosto nell’edera, le piante rampicanti e tra le foglie di un’erba tropicale chiamata “escobamarga” per proteggersi dal sole. Esce di notte, momento in cui predilige essere in compagnia degli orisha guerrieri nei posti di maggior azione umana come gli incroci. Questo orisha è molto rispettato e talvolta anche temuto. Il suo culto proviene da Dahomey (Benin), dove riceve il nome di Asojuano (Asowano), Re di Nupe, territorio dei Tapa. Il suo nome deriva dallo Yorùbá Babàlúaíyé (padre del mondo), in Africa era conosciuto sotto il nome di Samponá o Sakpatá, per essere malattie mortali del vaiolo e della lebbra.

È anche conosciuto come Babá Igbona: padre della febbre. Rappresenta il punto di contatto dell'uomo con la terra. Sul lato positivo, governa e guarisce attraverso la morte e la rinascita.

Babalú Ayé è adorato come l'orisha residente nel cimitero responsabile della selezione dei morti. Decide lui quando sono pronti per elevarsi ad una nuova dimensione. Ma può anche decidere quando sia il momento di portare una persona viva al mondo dei morti. Come può essere possibile tutto ciò? Su richiesta di un suo sacerdote.

Di questo si parla poco perché considerato un argomento tabù. Babalu Aye è il simbolo della rinascita e della guarigione e questa è l'immagine da lasciare impresa nella collettività. Ma in realtà ha lui il segreto per attraversare il velo tra i due mondi e fare che qualcuno ci rimanga intrappolato. Ricordiamo che Babalu Aye viene dalla stessa terra dove è nato il Vodu e tra gli haitiani lui viene associato non ad una divinità di malattie e guarigione ma a quella entità capace di viaggiare tra i mondi: Papa Legba.

Oggi leggevo un vecchio testo, di quelli scritti quasi un secolo fa e che passano tra le mani dei sacerdoti. Possibile che nessuno abbia voluto dare peso all'oscuro rituale con Asowano per togliere di mezzo un nemico? Si sa che fare una richiesta del genere comporta un debito enorme con il karma, ma anche con la divinità e si ha paura delle conseguenze. Tutto in questa mondo è relativo, persino la morte e credo che questo rituale potrebbe essere fatto quando si vuole fare morire una persona che soffre e non si ha il coraggio di farlo con le stesse mani, oppure si vive in una paese dove non è legale l'eutanasia. Quindi se vuoi mettere alla prova il tuo Orisha Eggun, ecco per te tutto il rituale di morte:

Asowano ed i morti

Rituale di morte con Babalu Aye - Asowano

Avrai bisogno di:

  • Un pezzo di carta
  • Cotone idrofilo
  • Due noci di cocco
  • Acqua di cocco
  • Tanti semi di sesamo
  • Mais tostato
  • Olio di palma
  • Pesce affumicato
  • Jutia essicata
  • Pane
  • Olio di ricino o qualsiasi olio ideale per lampade di olio
  • Un gallo jabado, vivo
  • Un recipiente di argilla o terracotta
  • Un panno giallo
Ti dico subito che questo rituale ti ruberà diversi giorni ma non da impedirti di continuare a fare la vita di sempre. Lo so che in passato non si guardavano le condizioni meteo ma in questo caso dovresti farlo ed evitare le giornate piovose. Per quanto riguarda la fase lunare, cosa che so già che chiederai, non è di alcuna rilevanza.

Dovrai anche cucinare per Babalu Aye e assicurarti che sia ben cucinata la tua pietanza. Il modo migliore sarebbe alle brace, o usando del carbone vegetale ma su questo punto credo che avrà più importanza il tuo background culturale. Da noi, si cucina con carbone. Anche perché persino l'accensione del fuoco ha la sua preghiera per ottenere i favori della divinità.

Se hai dimesticanza con il vodu haitiano, noterai certe somiglianze nel culto. E non ti biasimo, anche Babalu Aye viene da quella terra, dalla terra Ararà.

Come eseguire il rituale di morte:

  • Scrivi il nome della persona su un pezzo di carta.
  • Metti dell'olio di ricino in un contenitore che deve essere preferibilmente di argilla, riempilo a metà. Ci farai una lampada d'olio.
  • Va fuori casa, all'aperto ma in un posto protetto, ad esempio una vecchia casetta degli attrezzi o una lavanderia. Ma se non hai la stanzetta, puoi farlo alla vecchia maniera: all'aperto.
  • Prendi una stampa di San Lazzaro e la metterai per terra sulla carta con il nome della vittima.
  • Mentre metti la stampa sul nome dovrai dire: "Il tal dei tali è morto". È per i morti che si accendono le lampade fuori casa in modo che brucino all'inferno o vadano nel mondo degli spiriti.
  • Accendi la lampada di olio e falla bruciare per almeno tre giorni.
  • Intanto spargerai dei semi di sesamo intorno al contenitore di Babalu Aye
  • La lampada brucerà per tre giorni e tre notti. Dopo la terza notte, vengono tolti la lampada e la stampa del Santo e nello stesso punto viene praticata una buca. 
  • Dovrai avere a mano un gallo "jabado" (che non è altro che un gallo di colore mischiati ma sempre colori chiari), una bottiglia di grappa, mais tostato, olio di palma, due noci di cocco, pesce affumicato, jutía e pane. 
  • Con il gallo dovrai ripulirti, lo uccidi e getterai il sangue nella buca, insieme alla grappa ed il mais tostato. 
  • Il gallo arrosto spalmato abbondantemente con olio di palma, viene presentato a Babalu Aye, per terra. 
  • Le noci di cocco si aprono e si depositano nella buca. 
  • Ti inginocchierai e chiederai tre volte la grazia di Babalu Aye
  • Con un panno giallo comprato apposta, ti pulisci il corpo, ma dovrai essere completamente nudo. Con il panno giallo coprirai il contenitore di Babalu Aye.
  • Copri il buco, versaci sopra tre sorsi d'acqua di cocco.
  • Raccogli del sesamo insieme ad un po' la terra, e suona sette volte un campanello. 
  • Chiamata la vittima, il sesamo con la terra viene gettato in strada. San Lazzaro si incaricherà di annientarla. 
  • Una volta terminata la maledizione o richiesta di morte, San Lazzaro rimarrà lì per la giornata fino al tramonto del sole e poi verrà trasferito a casa.
È un lavoro mortale, posso assicurarti, ed è lucumì.

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