Fare felice Oshun è tra le priorità di ogni sacerdote della santeria afrocubana. Questo orisha è il motore fondamentale che mantiene in movimento sia la buona fortuna che è il nostro ashè. Oshun è una parola che vuol dire "si muove" quindi tenerla in uno stato di troppa tranquillità potrebbe annoiarla e sminuire sia la sua vibrazione energetica che tutto il vortice di energie e influenze che girano attorno a lei. Gli anziani dicono "dove c'è Oshun si vive bene" ma io aggiungerei che si vive bene se Oshun vive bene insieme a noi.
La prima cosa da fare per mantenerla in movimento è parlargli. La parola è un mecanismo fondamentale per creare un legame con lei. Oshun è nota per la sua fame di gossip, di chiacchiericcio, di rapporti sociali. Quindi se appena torni dal lavoro e ti metti a raccontargli cosa ti è successo nella tua giornata non solo ti starai guardando la sua attenzione ma anche starai cercando che lei ti risponda e potrà farlo attraverso i tuoi sogni o mettendoti davanti la soluzione ai problemi quotidiani. La renderai participe della tua giornata tipo. E questo trucco sarebbe utile non solo per tenere salda l'amicizia con Oshun ma anche con altri Orisha "social" come Elegba, Shango, Yemayà e Ogun.
La seconda sarebbe quasi contemplata all'interno della prima priorità. Cioè dedicargli del tempo. In questo caso pensa a indossare le sue maniglie mentre fai i lavori di casa, a rinfrescarla con profumo, incenso e candele o a farle aria col suo ventaglio.
E la terza sarebbe presentarle una offerta de tipo commestibile. Un addimù fatto con le tue mani, semplice e veloce come quello che ti spiegherò più avanti e che potrai usare come arma o come incantesimo a seconda delle tue necessità. Ogni volta che le fai vedere una offerta puoi chiedere qualcosa in cambio.
La prima cosa da fare per mantenerla in movimento è parlargli. La parola è un mecanismo fondamentale per creare un legame con lei. Oshun è nota per la sua fame di gossip, di chiacchiericcio, di rapporti sociali. Quindi se appena torni dal lavoro e ti metti a raccontargli cosa ti è successo nella tua giornata non solo ti starai guardando la sua attenzione ma anche starai cercando che lei ti risponda e potrà farlo attraverso i tuoi sogni o mettendoti davanti la soluzione ai problemi quotidiani. La renderai participe della tua giornata tipo. E questo trucco sarebbe utile non solo per tenere salda l'amicizia con Oshun ma anche con altri Orisha "social" come Elegba, Shango, Yemayà e Ogun.
La seconda sarebbe quasi contemplata all'interno della prima priorità. Cioè dedicargli del tempo. In questo caso pensa a indossare le sue maniglie mentre fai i lavori di casa, a rinfrescarla con profumo, incenso e candele o a farle aria col suo ventaglio.
E la terza sarebbe presentarle una offerta de tipo commestibile. Un addimù fatto con le tue mani, semplice e veloce come quello che ti spiegherò più avanti e che potrai usare come arma o come incantesimo a seconda delle tue necessità. Ogni volta che le fai vedere una offerta puoi chiedere qualcosa in cambio.
Palle di Gofio per riverire Oshun
Ingredienti necessari:- Gofio
- Miele di api
- Olio di palma
- Ecù eyà
- Decorazioni per dolci
- Due candele
Il gofio è uno spuntino molto popolare a Cuba e quasi in disuso da quando gli stati sovietici smisero di esistere. Si racconta che sia una tradizione proveniente dalla Spagna, anzi ci arriva dalle Isole Canarie ma stranamente l’isola ne veniva rifornita dal blocco sovietico. Di sicuro ci sarà un termine in italiano per identificare questa polvere ma io non lo conosco. Non è altro che farina di frumento tostata lentamente. Questa farina tostata si mangia mescolata col latte o con lo zucchero o con tutti e due.
Nel nostro caso mescoliamo il gofio con acqua per formare otto palle della misura di una albicocca. Perché otto? Perché tre saranno per Elegba e cinque saranno per Oshun.
Mettiamo tre palle di gofio in un piatto piccolo. Ci cospargiamo del miele, olio di palma e una spruzzata di ecú eyà. Questa sarà la offerta per Elegba. Gliela mettiamo davanti e gli diciamo che stiamo per preparare qualcosa di simile per Oshun.
Poi in un piatto più grande, preferibilmente bianco, mettiamo in centro una arancia tagliata in quattro. Attorno ad essa collochiamo le cinque palle restanti di gofio. Aggiungiamo del olio di palma sulle palle di gofio e abbondante miele di api su tutto. Poi decoriamo con delle palline colorate di zucchero e presentiamo a Yalodde.
Si suona la sua campana, e si parla. Si ringrazia del bene ottenuto e si dice cosa le stiamo offrendo. Magari questo è il momento di fare una richiesta, se ce l'hai. E si accendono due candele ai lati dell'offerta.
Come ritirare la offerta fatta a Oshun:
Passati cinque giorni, puoi ritirare questa offerta dalla vista di Oshun. La regola del buon sacerdote ci impone che al momento di presentare l'offerta a un orisha, dobbiamo chiedere a Elegba o all'Orisha tramite l'oracolo di Biaguè (noce di cocco) cosa fare alla fine del processo. Ma se non vuoi complicarti più di tanto, puoi smaltirla in diversi modi, quelle più comuni sarebbero:
- Portarla al fiume più vicino.
- Buttarla via nei rifiuti organici, visto che hai usato solo roba facilmente "compostabile".
- Le palline di Elegba puoi buttarle negli incroci o nella foresta.
- Sciogliere le palline in acqua e fare un bagno.
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Cinque palle di gofio e miele per Oshun |
Variazioni di questa offerta a Oshun:
- Per andare d'accordo con la tua suocera: metterai il nome della tua suocera o dei suoceri all'intento dell'arancia. Scriverai un biglietto che infilerai tra i pezzi del dolce frutto.
- Per avere successo al gioco d'azzardo: metterai una moneta in ogni palla di gofio. Queste monete le porterai nel tuo portafoglio e non le spenderai. Però dovrai aspettare cinque giorni prima che Oshun le carichi con la sua energia prima che tu possa ritirare l'offerta.
- Se hai dei problemi al lavoro con qualcuno: metti i nomi dei rivali nelle palle di gofio e quello del tuo capo dentro l'arancia.
Nota:
Ecù Eyà è una polvere alimento che si offre a Elegba e tutti gli orishas chiamati Odè (guerrieri), si trova facilmente tra i santeros perché preparato con pesce essicato e Jutia essicata (Hutia) offerta in sacrificio a questi orisha.
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