Olokun, rappresentazione yoruba |
Una volta che l'uomo fu creato (Oddua), egli valutò la propria situazione. Vide che il nuovo mondo era un luogo solitario e asciutto. Quando cominciò a camminare, trovò la terra poco organizzata. Sapeva che avrebbe avuto bisogno di aiuto per iniziare a rendere il mondo un posto più piacevole.
Mentre camminava, si imbatté in un luogo che trovò molto profondo, un luogo così profondo da non poter vedere il fondo. Questo vuoto davanti a lui, sembrava così grande e maestoso che sentiva dolore dentro di sé, percepiva la sua solitudine. E per un momento si mise a meditare, raccolse i suoi pensieri. Gli è venuta l'idea di riempire questo grande vuoto con i resti della formazione della terra, anche coi suoi gas.
Nel riempire il vuoto con i gas che si stabilizzavano, i gas si agglomerarono in una nuova formazione, una massa liquida trasparente che divenne nota come "omì" (acqua).
L'immagine di un essere apparve nell'oscurità dell'acqua, era impossibile discernere se fosse maschio o femmina. Ne era emersa una creatura con una strana coda, a differenza di Oddua che aveva delle gambe. La forma si voltò e agitò la coda contro la superficie del liquido appena formato e provocò un'onda che si allargò fino a scomparire (nacquero così le prime onde dell'oceano) Ma mentre si voltava e scompariva nel suo mondo una voce risuonava. Oddua ascoltò che diceva " Emì (Io sono) Olohun Okun (il proprietario degli oceani, Olo'okun)".
Nello stesso momento in cui Oddua versò i gas nel vuoto ebbe luogo una reazione a catena. I gas che aveva lanciato nel vuoto fecero scintillare i cieli oscuri, e generò la formazione di nuvole. L'umidità (omì) raccolta dentro di esse cominciò a cadere dai cieli sotto forma di minuscole goccioline, che bagnarono la terra e si precipitarono verso gli oceani "okun". Lì unendosi con l'oceano una nuova immagine apparve appena sotto la superficie delle acque increspate, e una nuova voce echeggiò dalle onde dell'acqua "Emì (Io sono) Yembo, Omi Olo'rure (madre delle acque dal cielo)".
Il grande vuoto fu riempito con il nuovo liquido, e sono nati due grandi Orisha. Uno aveva le stesse facoltà di Oddua e l'altro l'esatta rappresentazione ma con sfaccettature opposte.
Nacquero due grandi Orisha ben diversi tra di loro, uno sarebbe l'Olohun Okun (Olo'okun, il proprietario degli oceani) e l'altro Olo'rure (la madre delle acque dal cielo). In simbiosi uno cominciò ad alimentare l'altro, in perfetta unione. E divennero uno solo elemento. Accadde così il primo contatto tra la Terra e l'Acqua ed ebbe inizio la vita su questo mondo. L'acqua della pioggia, trascinandosi sulla terra per arrivare al oceano diede la luce a Yembo.
Oddua e Yembo sono i genitori del pantheon yoruba sulla terra.
Oddua sarebbe la terra, il suolo, il padre. Yembo sarebbe, la madre. Olo'rure, le acque dal cielo. Olokun sarebbe Olohun Okun, il proprietario dei grandi oceani.
Yembo è considerata il primo avatar di Yemoja "Yeye mo oja" (la madre dei pesci) sulla terra.
Poi vedremo Yembo come presenza attiva anche durante il regno di Obatalà dove diventerà Yemoja (Yemayà) e poi Nana Buruku e darà inizio ad una serie di avatar che raccoglieranno l'essenza mistica della Yemayà che si conosce oggi.
Yemoja Yembo, madre del mondo |
A continuazione nella Storia Lucumi...
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