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Come lavorare con Oshun

Oshun, Yalodde, regina tra gli Orisha

Voglio darti qualche dritta per ottenere da Oshun quello che vuoi, o almeno per avere al tuo fianco una forza magica che ti sostenga in ogni progetto. Ma il primo requisito da soddisfare è aver ricevuto Oshun. Quindi devi avere fisicamente la divinità a casa tua, nel tuo altare. E non basta averla ricevuta, bisogna farsela amica, bisogna chiamarla.

Cominciamo dal punto che Oshun gradisce essere in bella vista. Non si nasconde dal mondo. Quindi va bene se la posizioni in soggiorno oppure fa parte del arredamento, magari in un bel vaso di ceramica o di qualsiasi altro materiale. Basta che sia bello da vedere.

Lei ha bisogno di oggetti di potere che la stimolano a lavorare con noi:
  • Un ventaglio. Servirà per rinfrescarla, per muovere l’aria attorno a lei. Dovrai farle aria mentre le parli, mentre sei vicino a lei, quando vuoi attirare la sua attenzione. Questo ventaglio servirà anche per perfumarla. Il profumo lo spruzzi in aria e poi muovi il ventaglio. Oshun ama i profumi e le brezze.
  • Uno specchio. Puoi avere uno specchio grande al suo fianco o sulla parete. Oppure uno specchio piccolo dove tu possa guardarti. Ogni tanto ci si deve specchiare e guardare il passare del tempo sul nostro volto, fatto con calma e ragionando sul percorso della nostra vita. Guardando i traguardi, le sconfitte, le conquiste. Ma bisogna specchiarsi mentre si parla con Oshun.
  • Un pettine. Oshun piega qualsiasi persona alla propria volontà. Si dice che quando ci si pettina, Oshun può farci cambiare convinzione.
  • Una campana in bronzo. Serve per attirare la sua attenzione
  • Cinque maniglie. Che dovrai indossare perché ti segua quando faranno il caratteristico tintinnio. Considera che Oshun abita nel sangue di tutti gli umani. In qualche modo deve riconoscerti, lo farà col suono delle maniglie.
  • Filo e ago. Oshun è considerata la protettrice della sartoria proprio perché è la orisha che divenne ricca per il commercio di tessuti e coloranti. Ma in questo caso ago e filo rappresentano la conseguenza di ogni azione. Non c’è azione che non provochi una reazione.
  • Una corona. In Africa fa da garante al Re di Oshogbo. Senza la sua protezione non esisterebbe la monarchia. Ed è proprio quello che farà nella vita dei suoi figli: saranno dei re anche se non hanno un soldo in tasca.
  • Un mortaio. Questa è la divinità strega per eccellenza, oltre ad essere a capo delle streghe conosciute come Iyamì. Il mortaio rappresenta questa sua qualità. I sacerdoti che decidono di dedicarsi alla stregoneria non possono prescindere dal mortaio.
Poi ci sono altri trucchi che svegliano la sua parte magica e anche quella più buia. Ma quei trucchi si riservano agli Olò Oshun, i sacerdoti che hanno Oshun come corona. Ed è giusto che non vengano pubblicati.

Non dimenticare che come regina, vuole essere consultata o coinvolta nei nostri progetti. La parola è la espressione del ashè, quindi quando parliamo con lei carichiamo la nostra retorica di energia. Solo Oshun da ashè ai suoi fedeli, solo lei può moltiplicare o eliminare questo dono importantissimo che si chiama ashè. Metti in movimento il tuo ashè e avrai risvegliato la dea che ti aiuterà ad ottenere le cose più impossibili. Quando sarai pronto, lei si farà vedere.

Nota: la esperienza insegna che Oshun e Yemaya vanno tenute molto vicine. La spiegazione a questo binomio vincente ha bisogno di tante pagine. Voi come sacerdoti dovete provare per capire la loro forza. Invece, quando il sacerdote è bisognoso di ascendere, trovare stabilità materiale e pace dovrà tenerla insieme a Obatalà. Ma tenendo presente che Obatalà non gradisce la luce, quando stanno insieme vanno coperti con un panno bianco, oppure stanno al buio se non si ha un panno per coprirli.

Oshun Akuaro
Altare dedicato a Oshun


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