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Il risveglio di un devoto degli Orisha

Oshun nella tradizione afrocubana

Ogni risveglio è un dono, un'opportunità che il Creatore ci concede per camminare un altro giorno in questo mondo, per compiere il nostro destino e onorare l'Ashé che ci è stato concesso. Ma la vita non si percorre in solitudine, e un vero devoto sa che la benedizione non è completa se non la chiediamo nell'ordine sacro in cui ci è stata data.

All’alba, la prima cosa che dobbiamo fare è elevare la nostra voce e il nostro pensiero a Olodumare, il creatore di tutto ciò che esiste, ringraziandolo per la vita, per l'aria che respiriamo e per l'opportunità di andare avanti. Senza la sua volontà, nulla è possibile, e riconoscerlo ogni mattina è la base su cui costruire una giornata piena di luce e protezione.

Dopo aver onorato Olodumare, dobbiamo chiedere la benedizione delle nostre madri e dei nostri padri, perché senza di loro non saremmo qui. La madre è il primo legame con la vita, la rappresentazione della dolcezza e del sacrificio, colei che ci ha insegnato a muovere i primi passi, sia nella terra che nella religione. Il padre è il sostegno, colui che con la sua forza ci guida e ci protegge. Chi ha la fortuna di averli vivi, deve chiedere la loro benedizione con amore e rispetto. Chi non li ha più fisicamente, deve comunque raccomandarli e ricordare che il loro spirito è sempre presente, guidandoci dall'altro lato del velo.

Allo stesso modo, non possiamo dimenticare i nostri padrini e madrine, coloro che ci hanno accolto nella religione, che ci hanno dato i guerrieri, che ci hanno guidato nella nostra incoronazione e che, in un modo o nell'altro, fanno parte della nostra famiglia spirituale. La benedizione di un padrino o una madrina è un Ashé potente, una forza che ci accompagna nel nostro cammino religioso e che non deve mai essere sottovalutata.

Ma la vita di un devoto non si limita solo alle persone visibili. Al risveglio, dobbiamo anche salutare e affidarci ai nostri spiriti, coloro che ci proteggono da un altro piano, che ci consigliano nei sogni, che camminano al nostro fianco anche quando non li vediamo. Fanno parte del nostro destino, e ogni giorno dobbiamo riconoscere la loro presenza con gratitudine.

Successivamente, è il momento di rivolgerci ai nostri fondamenti e agli orishas, coloro che ci hanno concesso il loro Ashé, che ci proteggono, ci guidano e ci aprono i cammini. Non possiamo aspettarci di ricevere senza dare, e il primo atto di donazione è il saluto quotidiano, la parola di ringraziamento, il piccolo gesto di rispetto che rafforza la nostra connessione con loro. Un semplice "Maferefún Elegua", "Maferefún Obatalá", "Maferefún Oshun" è sufficiente per ricordare loro che siamo ancora qui, seguendo il nostro cammino e la nostra fede.

La vita del devoto non si basa solo su cerimonie e rituali, ma sulla costanza della fede e del rispetto.

Chi inizia la giornata ringraziando, chiedendo benedizioni, salutando e affidandosi, cammina con fermezza e con la certezza di non essere solo. Nella mia casa di Osha, Ilé Asèmí, insegniamo che la spiritualità è un'abitudine, una disciplina quotidiana che rafforza l'Ashé e ci mantiene in equilibrio.

Ecco una preghiera matutina da intonare davanti alla zuppiera di Oshun. (In lingua yoruba le preghiere vengono chiamate orikì)

"Oshun, Iya alaanu ati alagbara,
Oba omi ti n fun ni ìgbé ayé,
Iya ti ń jó pẹlu ìrìn omi,
Tó ń mú dídùn wa sí ibi tí ìbàjẹ ń bẹ.
Oshun, ẹrin rẹ ń gbóná ọkàn wa,
Ìwọ ni ìmọ̀ àti wúrà owurọ̀,
Ìlò ati orin tí ń pọn ọkàn nírònú.
Ayaba, gba ọlá wa àti ìfẹ́ wa!"


Questo componimento cerca di catturare l'energia e la bellezza di Oshun nella sua lingua tradizionale. In italiano vorrebbe dire:

"Oshun, madre gentile e forte,
Regina delle acque che donano vita,
Colei che danza al ritmo del fiume,
Che porta dolcezza dove c'è amarezza.
Oshun, il tuo sorriso riscalda i cuori,
Tu sei la luce dorata dell'alba,
La melodia che lenisce l'anima.
Regina, accogli il nostro rispetto e il nostro amore!"


Questo tipo di oríkì celebra le qualità e l'essenza della divinità, evocando la sua energia e il suo spirito.

Gli oríkì, come sai, sono componimenti di lode e celebrazione nella tradizione yoruba, spesso dedicati a divinità come Oshun, la dea dell'amore, della bellezza, della fertilità e dei fiumi. Non esistono testi unici o fissi, poiché gli oríkì sono spesso tramandati oralmente o adattati dal cantore.

Ti interessa sapere di più sugli oríkì o sulla tradizione legata a Oshun?

Se desideri saperne di più sull'importanza di queste pratiche o rafforzare la tua connessione con gli orishas e gli spiriti, sono qui per guidarti con rispetto e verità.

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