Questa leggenda è tratta dal sacro Odu Ifa Idin Otua, conosciuto anche come Idin Atago.
Obatalà aveva due schiavi in questa odu ifa, i cui nomi erano: Nini (che significa il ricco) e Aini (che significa il povero). Entrambi lavoravano sotto gli ordini di Obatalà da molti anni, ed erano in attesa che Obatalà un giorno li liberassi e magari gli benedissi con enormi richezze.
Avevano aspettato per moltissimi anni, ma Obatalà non li aveva accontentati, così sono andati da un Babalawo per consultarsi affinché Obatalà esaudisse i loro desideri. Il Babalawo disse a entrambi di fare ebo affinché Obatalà esaudisse i loro desideri e disse anche a entrambi di essere molto laboriosi e di non prendere sul serio nulla di ciò che Obatalà diceva.
Avevano aspettato per moltissimi anni, ma Obatalà non li aveva accontentati, così sono andati da un Babalawo per consultarsi affinché Obatalà esaudisse i loro desideri. Il Babalawo disse a entrambi di fare ebo affinché Obatalà esaudisse i loro desideri e disse anche a entrambi di essere molto laboriosi e di non prendere sul serio nulla di ciò che Obatalà diceva.
Nini, che era ormai già ricco, ma voleva di più da Obatalà, disse: "A cosa mi servirà fare l'ebo? Sono già ricco, l'unica cosa che voglio è la benedizione da parte di Obatalà, quindi non ho bisogno di fare alcun ebo o di ascoltare alcun consiglio". Aini, che non aveva nulla e aveva lottato durante anni perché Obatalà lo benedicesse, fece l'ebo e accettò gli avvertimenti del Babalawo e se ne andò.
Dopo due settimane, Obatalà chiamò entrambi e disse loro che era pronto a benedirli con la libertà, ma prima di farlo avrebbero dovuto cercare ciascuno 200 uova di quaglia. Il giorno dopo avrebbe potuto liberarli finalmente.
Nini era molto sicuro di sé. Sapeva che non sarebbe stato un lavoro difficile per lui, perché aveva dei soldi e poteva facilmente mandare dei cacciatori nella boscaglia a cercare le uova di quaglia per lui. Quindi era felicissimo e iniziò a bere alcolici, fino ad ubriacarsi.
Aini, che non aveva soldi, continuò a supplicare molti cacciatori di aiutarlo a cercare le uova di quaglia prima che il giorno finisse...
Nini era molto sicuro di sé. Sapeva che non sarebbe stato un lavoro difficile per lui, perché aveva dei soldi e poteva facilmente mandare dei cacciatori nella boscaglia a cercare le uova di quaglia per lui. Quindi era felicissimo e iniziò a bere alcolici, fino ad ubriacarsi.
Aini, che non aveva soldi, continuò a supplicare molti cacciatori di aiutarlo a cercare le uova di quaglia prima che il giorno finisse...
Il giorno dopo, Nini si è svegliato e consapevole di aver dimenticato di dire ai cacciatori di aiutarlo a soddisfare la richiesta di Obatalà, quindi è andato dai cacciatori a chiedere se potevano aiutarlo a trovare le uova di quaglia. Ma i cacciatori gli dissero che avevano dato tutte le uova di quaglia che avevano trovato ad Aini e che per quel giorno non potevano trovarne altre....
Aini aveva trovato molte uova di quaglia, anche più di quelle richieste da Obatalà, e le diede tutte a Obatalà.
Aini aveva trovato molte uova di quaglia, anche più di quelle richieste da Obatalà, e le diede tutte a Obatalà.
Obatalà chiese: "Dov'è Nini?".
Fu allora Nini gli apparve e gli disse che si era ubriacato e che avrebbe trovato le uova il giorno dopo. Obatalà era molto seccato e disse: "Non mi hai preso sul serio e non mi rispetti". Allora Obatala gli disse che da quel giorno tutte le ricchezze e i beni che Nini aveva accumulato dovevano essere consegnate ad Aini.
Obatalà benedisse ad Aini.
Obatalà benedisse ad Aini.
Da quel momento, Nini (il ricco) che aveva molte ricchezze divenne Aini (il povero). E Aini (il povero) ora divenne Nini (il ricco).
Quindi, da quel momento, Obatalà è stato elogiato come:
Afun Nini gba lowo Nini Gba fun Aini.
Quindi, da quel momento, Obatalà è stato elogiato come:
Afun Nini gba lowo Nini Gba fun Aini.
(Quello che dà ai ricchi, e che toglie ai ricchi e poi dà ai poveri)
Tutti possono elogiare Obatalà con questa frase: EPA BABA!!!
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