Arrivò il giorno in cui Obatalà scese nel dominio delle acque di Olokun e compì l'ebbo di cui gli aveva parlato Orula. Versó la sabbia sul mare e poi vi lasció cadere la gallina che cominció a smuovere la sabbia. Davanti ai suoi occhi, la terra cominciò ad apparire proprio sotto i suoi piedi penzolanti. Obatalà saltò in aria e fu il primo orisha a toccare terra. Quando Obatalà alzò lo sguardo, anche Elegua stava scendendo dalla catena. Obatalà chiese a Elegua cosa stesse facendo ed Elegua rispose che veniva a controllare se aveva bisogno di aiuto. Obatalà iniziò a camminare attraverso le terre appena create. Obatalà ed Elegua notarono come gli alberi cominciavano a crescere, l'erba cominciava a crescere, i fiori spuntavano. Obatalà si rallegrò e disse a Elegua di tornare indietro e dire a Olofin che si stava lavorando sulla creazione della terra abitabile. Elegua si arrampicò sulla catena e andò da Olofin per dirgli cosa stava succedendo. Fu allora che Olofin inviò a Obatalà una colomba bianca sulla terra, che poi divenne il suo simbolo.
Olofin venne sulla Terra e disse a Obatalà che una qualche forma di vita doveva essere presente sulla Terra. Olofin disse che voleva che gli uomini camminassero sulla terra, ma non voleva che avessero tanto ashé quanto ne avevano gli orisha.
Obatalà accettò e disse a Olofin che lo avrebbe aiutato a creare l'umanità. Olofin disse a Obatalà che gli avrebbe affidato quel compito perché aveva altre cose da creare nei cieli e nello spazio. Obatalà chinò il capo e accettò di creare l'umanità. Obatalà chiese come avrebbe dovuto creare l'umanità e Olofin gli disse di farli simili agli orisha. Olofin disse a Obatalà di formarli e, quando fosse stato pronto, di chiamarlo e lui sarebbe sceso per dar loro la vita con un soffio di ashè. Obatalà annuì e con le sabbie della terra e l’acqua di Olokun iniziò a formare e plasmare ciò che siamo oggi. Dopo qualche centinaio di stampi, Obatalà chiamò Olofin perché venisse a dare vita agli stampi. Olofin arrivò e vide chilometri e chilometri di forme umane che giacevano sulle sabbie della terra e procedette a infondere loro la vita. Una volta esplosa la vita, questi esseri umani si alzarono e gli fu detto di vivere una vita prospera e umile, lodando Olodumare come creatore. I primi umani presero direzioni diverse e iniziarono a vivere le loro vite.
Da allora si riconosce Obatalà come il proprietario delle teste umane, fu proprio lui a crearle.
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