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Rappresentazione degli Ibeyi, i gemelli magici, a Cuba |
Eyioko era molto amico con Irè. Erano inseparabili.
Un giorno Eyioko fu da Orunmila per una consulta. L’indovino gli disse di fare ebò, ma Eyioko non fece niente. Le sue fasulle amicizie, non il suo amico Irè, gli facevano credere che era fortunato e saggio, tanto che presuntuoso e disobbediente smise di frequentare Irè.
Irè fu da Orunmila per chiedergli di consigliare bene Eyioko, ma fu in vano.
Un giorno Irè disse a Eyioko di non tornare a casa facendo lo stesso percorso, e tanto meno di rispondere o voltarsi a guardare se qualcuno lo chiamava —era un consiglio di Orunmila. Eyioko come al solito, non diede ascolto all’amico.
I suoi nemici gli tessero una trappola mortale lungo la strada che portava a casa. Grazie agli Ibeyi che passavano di lì la scampò per un pelo, altrimenti sarebbe rimasto imprigionato fino a morire.
Nota: questa leggenda appartenente al corpo mistico di Eyioko ci ricorda che la presunzione può diventare mortale, soltanto la costanza nel coltivare una amicizia o un legame ci porta delle soddisfazioni.
Irè rappresenta la positività nella vita, la vittoria ed il frutto degli sforzi, ma un tempo fu un essere umano. Invece gli Ibeyi sono i gemelli magici, dei bambini giocherelloni e scherzosi capaci di vincere ogni cattiveria del destino.
Orunmila per canto suo è l'indovino per eccellenza, capace di leggere nelle noci sacre il volere del destino scelto dalle persone prima di venire al mondo.
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