Shangò vuole un pipistrello. Con questa frase mio padrino sintetizzò il messaggio della divinità del fuoco e della allegria il giorno in cui fui iniziato al suo sacerdozio. Subito non capì il senso di questa richiesta magica. Non potevo comprarlo in negozio e metterlo in casa come si fa con un cane o un pappagallo. Avrei dovuto cercarlo non so dove, preferibilmente già deceduto e poi farlo essiccare in taverna come si fa coi salami. Dove lo trovo questo pipistrello? mi domandavo. E un bel giorno, come speso succede in questi casi, arrivò mio padrino con un esemplare secco di quasi 10 centimetri con le ali chiuse che era rimasto intrappolato tra le tegole di casa sua. Ora ricoprilo di perline e poi glielo metterai nella sua batea –mi disse.
Ricoprirlo di perline rosse e bianche mi tenne occupato per quasi cinque giorni. Ancora non sapevo cosa mi avrebbe dato in cambio Shangò. Ma quei giorni di lavoro con ago, filo e tanta pazienza mi fece pensare alla simbologia di questa creatura notturna.
I pipistrelli riescono a muoversi di notte, anche al buio più completo, grazie all'eco degli ultrasuoni che emettono: ascoltandolo, riescono a costruirsi un quadro del paesaggio nei più minuti dettagli. Ma a volte si spostano di molti chilometri per andare a nutrirsi: come fanno a tornare indietro? Secondo le ricerche che trovai sul web, prima di partire riescono a "leggere" la direzione di polarizzazione della luce nel cielo e usarla come filo di Arianna, per tornare dopo avere percorso lunghe distanze.
Un sistema ultra preciso. I pipistrelli usano gli ultrasuoni solo per brevi distanze, dai 5 ai 50 metri dal rifugio. Se si allontanano di molto, per tornare alla tana possono usare il campo magnetico terrestre, come se avessero una bussola in testa; si sa che lo fanno squali, insetti e uccelli. Come fanno altri animali (ma nessun altro mammifero), i pipistrelli osservano con attenzione la luce del tramonto, quando la polarizzazione è più forte. In questo modo calibrano e rendono più preciso il senso magnetico, e quando ripartono arrivano a casa con più precisione.
Aveva un senso tutto ciò? Certo!
Shangò voleva che lo spirito di quel animaletto mi servisse di faro nell’oscurità della vita. Anche se il destino mi avrebbe portato lontano da casa, avrei trovato oltre al sostentamento delle mie necessità e di quelli dei miei cari, il ritorno alle mie radici.
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